Da Emma Watson a Kristen Stewart, le immagini del mitico calendario Pirelli sulle tracce di Giulietta

Di Redazione / 03 Dicembre 2019
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VERONA – A Verona, dove Pirelli ha presentato in una serata evento al Teatro Filarmonico la 47ª edizione del Calendario, i protagonisti sono amore e bellezza. Whoopi Goldberg, ospite d’onore, dà voce ai versi di Shakespeare e ci mette sulle tracce di Giulietta. Il lavoro del fotografo Patrizio Roversi racconta di un amore che «ha tanti volti (quelli di Claire Foy, Mia Goth, Chris Lee, Indya Moore, Rosalía, Stella Roversi, Yara Shahidi, Kristen Stewart ed Emma Watson) ma un solo nome, Giulietta».

«Ero alla ricerca di un’anima pura, colma di innocenza, forza, bellezza, tenerezza e coraggio. Ne ho trovato barlumi negli occhi, nei gesti e nelle parole di Emma e Yara, Indya e Mia. Nei sorrisi e nelle lacrime di Kristen e Claire. Nelle voci e nei canti di Chris e Rosalía. E in Stella (sua figlia, ndr) l’innocenza. Perché c’è una Giulietta in ogni donna e non smetterò mai di cercarla», spiega Roversi che ha realizzato anche un cortometraggio di 18 minuti. «E’ una storia su come l’amore ha il potere di trasformare le persone – spiega Roversi – visto che in soli quattro giorni Giulietta si trasforma da ragazza innocente in una ribelle, pronta a compiere il sommo sacrificio per amore».

Scattato lo scorso maggio, il Calendario Pirelli 2020 è il primo realizzato da un fotografo italiano. E’ composto da 132 pagine, con il datario in copertina, brani tratti da Romeo e Giulietta e 58 foto, a colori e in bianco e nero. Sulla prima e sulla quarta di copertina risplende a lettere d’oro il calendario vero e proprio, con le date evidenziate della nascita di Giulietta, del suo incontro con Romeo, delle loro nozze e delle loro morti e le date di nascita delle modelle. «Volevo concept legato alla bellezza e all’amore. Un concept molto semplice e molto forte. E amore e bellezza sono elementi della mia ricerca da molti anni. E volevo, come primo fotografo italiano di un progetto di un’azienda italiana, una storia legata all’Italia», spiega il fotografo, nato a Ravenna, fotografo e fotoreporter che dagli anni 70 però vive a Parigi.

E così nasce «Looking for Juliet», la ricerca di un ideale, di un sogno. «Attraversa le epoche. E’ l’ideale di una donna che simbolizza la femminilità, la dolcezza dell’amore e le qualità di una donna che unisce fragilità e forza, timidezza e ribellione. Giulietta è tutto questo. La tragedia di cui è protagonista ben rappresenta quel labile confine che esiste tra sogno e realtà, tra una lacrima e un sorriso, tra la felicità e il dolore, tra bene e male; sono sempre stato affascinato da questo confine così labile, quasi un’ambiguità. Giulietta è un sogno e non diventerà mai realtà. E’ questo il suo fascino, la sua bellezza, il suo mistero. Spero che le mie Giuliette faranno sognare».

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