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«Sant’Agata ha deciso di correre» “spiazzando” anche le autorità…

Di Redazione |

«La Santa ci ha fatto un piccolo scherzo, ha deciso di correre. Non era mai successo di vederla passare con 2 ore e mezza di anticipo, sconvolgendo i piani di tutti»: è il commento di Pietro Agen, presidente della Camera di Commercio di Catania, Ragusa e Siracusa, subito dopo la salita dei Cappuccini affrontata ieri pomeriggio dal fercolo di Sant’Agata. È nella sede catanese dell’ente che, come tradizione, ogni anno si rende omaggio alla Santa con un ricevimento che richiama anche personalità istituzionali e diventa, inevitabilmente, occasione di incontri commerciali e culturali. La presenza dell’ambasciatore d’Egitto Hisham Badr è una di queste.

Agen, ligure e dal 1980 nella città etnea, ricorda «lo spavento del primo contatto con la folla, un attimo di paura vissuto in Piazza Duomo alla fine dei fuochi del giorno 3. Ma è così che va vissuta la festa, per strada, e appena il dovere me lo concede, è lì che mi piace stare».

Sono soprattutto le mamme a tramandare ai figli la devozione per la Santuzza come conferma anche il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, giunto ieri in città insieme all’assessore regionale a Territorio e Ambiente Salvatore Cordaro per incontrare, tra gli altri, il ministro dell’Ambiente di Malta e continuare a lavorare al progetto sul gasdotto che collegherà Gela con Delimera. «Ho imparato a conoscere la festa attraverso i ricordi di mamma, catanese – conferma il governatore – solo a 10 anni ho visto con i miei occhi la statua, mi ha sorpreso: la immaginavo intera, questo mezzo busto per un attimo mi ha deluso. Poi con il tempo ho capito quali fossero le ragioni logistiche, ma anche artistiche, per le quali si era fatta questa scelta tanti secoli fa. Ho voluto inserire Sant’Agata fra i grandi eventi della Sicilia insieme al festino di Santa Rosalia a Palermo e Santa Lucia a Siracusa. Una festa religiosa può anche diventare un grande evento turistico, la città ha forse bisogno di una maggiore qualità di servizi, ci vorrà del tempo».

E anche il sindaco Salvo Pogliese si lascia andare ai ricordi: «Ero piccolissimo, i balconi della nostra casa affacciavano su via Umberto e il primo ricordo risale a quando avevo tre anni. Il giro esterno passava proprio sotto, mia mamma mi ha fatto affacciare insieme a mia sorella e mio padre, poi siamo scesi sotto a donare un cero. Ho fatto vivere esattamente la stessa emozione ai miei figli, oltre a momenti della festa “diffusa” che neanche io avevo vissuto nel passato. È un impegno totalizzante, una grandissima emozione che inizia settimane prima dei giorni clou con tanti eventi che non conoscevo, come al mercato agroalimentare, la preparazione delle candelore, momenti molto partecipati. La nostra identità come popolo catanese si manifesta anche e soprattutto durante la festa di Sant’Agata».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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