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I rifiuti sul “Sentiero Simeto” nell’Oasi

Di Redazione |

È il piccolo angolo di paradiso che Catania ha “dietro l’angolo”. Ma a portarci i turisti, gli amici che vengono da fuori, gli amanti della natura, si rischia la figuraccia. L’Oasi del Simeto è tutto ciò che potrebbe essere e non è.

A fare una passeggiata sul Sentiero Simeto invece che le meraviglie della natura si possono ammirare le meraviglie dell’inciviltà. Poco più di un chilometro e mezzo che parte dal parcheggio del Centro visite di Torre Allegra per arrivare tramite un sentiero che corre lungo la SS114 e il resto su strada asfaltata. Il sentiero è puntellato dalla spazzatura: bottiglie, cartacce, un televisore, perfino un divanetto in midollino che qualcuno ha piazzato sotto un albero. 

All’ingresso della postazione dell’ex Provincia, un casotto in legno abbandonato e vandalizzato, dentro c’è ancora la cuccia di un cane, la palizzata di fronte è bruciata, il cartellone d’ingresso alla passeggiata sugli argini del Simeto è sbiadito e si legge a stento. Un turista che ci capita per sbaglio rischia di trovare l’auto vandalizzata.

La passeggiata fino alla foce del fiume sarebbe bella. Le canne al vento, i conigli che attraversano il sentiero, i giunchi, gli olivastri e gli uccelli. Peccato che uno dei pannelli esplicativi sia caduto giù e nessuno l’abbia rimesso in piedi, che sul sentiero stiano ricrescendo le piante, che delle aree ambientali in sostanza, non interessi a nessuno.

La raccolta dei rifiuti lungo il sentiero è di competenza del Comune di Catania, i “casotti” abbandonati dovrebbe toglierli la Città Metropolitana, dal 2017 senza bilancio. «Noi segnaliamo costantemente la situazione, ma non sempre il Comune viene a pulire – dice il direttore dell’Oasi, Gaetano Torrisi – purtroppo noi non abbiamo i soldi nemmeno per la benzina e la Regione non ci dà fondi. Torre Allegra (il centro visite ndr) tiene perché c’è un minimo di sorveglianza, ma la zone della vecchia postazione della Provincia è come il Bronx. Quello che facciamo è per volontariato, compensazione, ottimizzazione delle risorse. Cerco di utilizzare gli stagionali dell’Azienda Foreste ma non basta. Per sistemare la tabella non ho neanche il legno. Eppure il turismo naturalistico potrebbe essere una grande risorsa. Da mesi e mesi chiedo che l’Amt metta un fermata qui davanti al Centro visite, sin dalla sindacatura Bianco. I turisti arrivano al centro informazioni di via Etnea, vorrebbero venire qui con un mezzo pubblico, ma non c’è la fermata. Purtroppo, amaramente, la realtà di Catania è questa».  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA