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Lo scivolo a forma di “babbaluci” di Matteo diventa un oggetto di design

Disegnato in tempo di pandemia da un alunno del plesso Tortorelle del Comprensivo Quasimodo di Agrigento, ha vinto il primo premio del concorso "Piccoli designer" indetto da una azienda di Alcamo. Che lo ha messo in produzione donando il prototipo al piccolo che a sua volta lo ha donato alla scuola 

Di Redazione |

Al plesso Tortorelle, dell’IC Quasimodo di Agrigento, alla presenza del ds dott.ssa Nellina Librici, è stato inaugurato lo scivolo portagiochi, a forma di lumaca, realizzato dall’alunno Matteo Sanzo e dallo stesso donato alla scuola che frequenta.

L’opera di design è stata realizzata durante il periodo della pandemia, in regime di DaD, nell’ambito del Concorso “Piccoli designer”, indetto dall’azienda di Alcamo Moodus.

Matteo si è classificato primo e come da regolamento, la sua opera è stata prima realizzata come prototipo e allo stesso donato e ora messa in produzione. Il concorso aveva l’obiettivo di stimolare: fantasia, invenzione, creatività e immaginazione, nel convincimento che il gioco, inteso come strumento di conoscenza, sensibilizzi i bambini all’interesse per il proprio contesto, sviluppando la consapevolezza di poterlo trasformare attraverso la creatività e la possibilità che l’azione dell’essere umano con il proprio ambiente è una relazione diretta. In un clima di festa che ha avuto come denominatore la lumaca, i bambini della scuola primaria e dell’infanzia hanno sviluppato e articolato un percorso multidisciplinare, che partendo dal racconto La principessa Babbaluci di Simonetta Agnello Hornby ha presentato la lumaca nelle fiabe, nelle scienze, nell’arte, negli origami e infine nella musica, infatti i bambini hanno proposta la popolare canzone siciliana “Viri chi dannu cca fannu i babbaluci” Particolarmente sentite le parole della mamma di Matteo sulla realtà della scuola Tortorelle: «I mille colori di questa scuola la rende sempre un passo avanti. La diversità è un valore aggiunto, una peculiarità che formerà i giovani del domani. Ogni singolo bambino viene valorizzato nei propri talenti. Il nostro istituto si pone l’ambizioso obiettivo di far si che la scuola diventi innanzitutto un luogo felice e concretamente utile, interagendo e aprendosi a professionisti provenienti da mondi diversi. Non solo pedagogia, ma anche architettura, filosofia, arte, psicologia… La scuola del futuro deve trovare un nuovo equilibrio tra formazione umana e competenze, fra funzionalità e bellezza. Il design ovviamente è chiamato a partecipare. Il futuro ha bisogno di inventori entusiasti e di esploratori instancabili. Per questo bisogna parlare di design ai bambini. E farglielo praticare».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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