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A Zafferana Etnea Antonello Venditti è la stella più luminosa della notte di San Lorenzo

Di Redazione |

“La mia sicilianità è tutta qui. Nella voglia di libertà che c’è nella mia vita, in questo nostro stare insieme e anche nelle canzoni”. Parole di Antonello Venditti che ieri sera, nell’anfiteatro “Falcone e Borsellino” di Zafferana Etnea, complice una splendida notte di San Lorenzo, ha letteralmente incantato i numerosissimi intervenuti intrattenendoli, oltreché con una sostanziosa selezione di brani, con riflessioni acute e divertenti a cavallo tra passato e presente.

Con “Sotto il segno dei pesci” ha aperto il concerto arricchito dalla presenza di un quartetto di splendidi musicisti: Danilo Cherni (tastiere), Amedeo Bianchi (sax), Alessandro Canini (batteria e chitarre), Angelo Abate (piano e organo). Particolarmente trascinanti i momenti in cui il cantautore romano ha intonato al pianoforte, accompagnato da un pubblico emozionato e composto, brani (in acustico) come “Ci vorrebbe un amico” o “Notte prima degli esami”. Semplicemente bellissimi diversi passaggi, come quando prima di dare voce alla sua “Sora Rosa”, si è soffermato a ricordare ad alta voce “la prima canzone che ho scritto, la canzone più bella di tutte, avrei potuto non scriverne altre, sarei stato già molto molto contento”; come quando prima di intonare “Peppino” ha detto “apparentemente dedicata a mio figlio, in verità scritta per un ragazzino del sud meno fortunato del mio”; come quando prima di “Stella” ha tenuto a precisare che da tempo si rifiuta di cantarla “perché non abbiamo bisogno di canzoni, perché la nostra onestà e la nostra coscienza civica prima o poi ci faranno crescere ma in questo anfiteatro, che reca i nomi di Falcone e Borsellino, cantiamola tutti insieme e cantiamola dandole il significato di liberazione”; come quando prima di vocalizzare “Lilly” ha tenuto a sottolineare “canzone che per tanti anni ho evitato di fare, ho ripresto a cantarla dal 2015, è una canzone seria che parla di eroina, l’eroina che ha devastato un’intera generazione, allora non c’erano i tossicodipendenti c’erano i drogati che erano considerati delinquenti e con loro chi tentava di aiutarli… la canto in maniera storica, come un documento di giornale, e però con tutto il cuore che ci ho messo e che ci metto nel ricordo”; come quando prima di passare al brano “Alta maera” ha detto “c’è solo una canzone dell’estate, per sempre, ed è questa, vi auguro veramente l’unica, la più bella estate della vostra vita”.

Grande soddisfazione espressa dall’Assessore al Turismo Giovanni Di Prima, che ha organizzato l’evento con l’amministrazione comunale, in sinergia con il direttore artistico di “Puntoeacapo” Nuccio La Ferlita, per gli esiti del concerto che ha fatto registrare il “tutto esaurito” con grande anticipo rispetto alla data dell’evento. “È bello ribadire che è stato un grande privilegio ospitare Venditti per la prima volta in concerto a Zafferana Etnea. Possiamo definirlo – come testimoniano anche le foto – un vero trionfo, un concerto memorabile, uno spettacolo inedito tra note, brani e riflessioni. Un evento unico – ha concluso Di Prima – che rimarrà tra i ricordi indelebili dei tantissimi, molti dei quali zafferanesi, che hanno voluto esserci”.

(foto a cura dell’Assessorato al turismo, elaborazione foto di Santi Zappalà)COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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