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La consegna a Librino dei primi appartamenti del “Palazzo di cemento” tra emozione e voglia di riscatto

Di Redazione |

Catania – E’ la signora Concetta Greco la prima a ricevere le chiavi dell’appartamento all’interno di Torre Leone nel quartiere di Librino a Catania. Una casa al terzo piano della scala “A”. Un gesto che mette fine ad un lungo passato di quella che una volta era conosciuto, in tutto il capoluogo etneo (e non solo), come il Palazzo di Cemento. Per decenni un’enorme ferita aperta fatta di occupazioni abusive, sgomberi, porte murate e scale abbattute a picconate con contorno di spaccio di droga, blitz della polizia, progetti di demolizione e successivi piani di recupero. “Finalmente il grande giorno è arrivato -afferma il Sindaco di Catania Salvo Pogliese- non solo per le 96 famiglie, a cui saranno consegnate le case, ma per l’intera città. Ieri questo era il simbolo dell’illegalità, oggi rappresenta la rinascita grazie ad un percorso cominciato alcuni anni fa. La consegna degli appartamenti? Sarà fatta in modo graduale per evitare eventuali occupazioni abusive”. La storia del palazzo di viale Moncada 3 comincia agli inizi degli anni ’80. Realizzato grazie al piano di zona di Librino, sulla base della “città giardino” di Kenzo Tange, al suo interno erano previste attività commerciali, uffici ed abitazioni. Poi la ditta Finocchiaro, responsabile dei lavori, fallì pochi anni dopo lasciando la struttura quasi del tutto completata. Nonostante questo, l’amministrazione comunale di allora non riuscì mai ad entrarne in possesso perché il cantiere non fu più ultimato. Senza controlli e senza vigilanza, l’edificio fu preso d’assalto da gruppetti di ladri che, per mesi, portarono via tutto il materiale che avesse potuto avere un qualsiasi tipo di valore al mercato nero. Da allora cominciò una lunga trafila burocratica per cercare di recuperare il sito che nel frattempo- siamo agli inizi degli anni ’90- venne occupato abusivamente da circa 38 famiglie. Nonostante siano irregolari, alcuni di loro riuscirono ad ottenere luce ed acqua in casa. Non solo, a molti residenti venne riconosciuta persino la residenza e, fino alle elezioni del 2008, si videro recapitare regolarmente il certificato elettorale. All’interno dell’edificio non c’era illuminazione nelle scale, non c’erano ascensori funzionanti e le condutture fognarie scaricano direttamente i liquami nei garage: uno spaccato di quello che per decenni rappresentò il cuore dell’illegalità di Librino. Questo almeno fino al 17 maggio del 2011 quando polizia, carabinieri e guardia di finanza effettuarono lo sgombero degli occupanti del viale Moncada 3.

“Finalmente dopo tanti anni subentra la legalità in questa struttura– dice Sara Fagone, responsabile della rete delle associazioni “Piattaforma per Librino”- ci sono stati parecchi ritardi sulla consegna ma oggi siamo presenti con gli assegnatari regolari. L’unico rammarico e che i primi piani della Torre Leone non sono stati inseriti nel finanziamento e questo rappresenta una grossa laguna all’interno del piano di decentramento amministrativo”. “ Ci auguriamo che entro domani tutte le famiglie assegnatarie abbiamo le chiavi dell’appartamento e firmato il relativo contratto- fa eco Giusi Milazzo, segretaria generale del Sunia- siamo soddisfatti e da qui proseguiamo con la nostra opera affinchè le case popolari a Librino possano avere un’altra abitabilità e vivibilità”. La riqualificazione dell’immobile di 17 piani è frutto di un progetto partito nel 2014 quando viene firmata la convenzione. L’anno successivo viene pubblicato il bando e nel 2016 cominciano i lavori. “ Nonostante i ritardi tutto è andato per il meglio- spiega il consigliere comunale Angelo Scuderi-oggi il simbolo di questo quartiere è il viso sorridente di quasi cento famiglie che finalmente ricevono un alloggio. Tanti altri stanno aspettando la consegna di una casa ed a loro- continua Scuderi- che dobbiamo pensare per poter parlare finalmente di una vera e propria rinascita di Librino”.

Video di Davide Anastasi COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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