La Mostra di Venezia apre con due presidenti della Repubblica. Red carpet fitto di star
Mattarella scrive alla Fanelli: "Non ci si può improvvisare attori alla mia età"
Un presidente di finzione quello interpretato da Toni Servillo in La Grazia di Paolo Sorrentino, che apre il concorso ed è il primo film italiano dei cinque in gara, e quello in carica, Sergio Mattarella con la lettera inviata ad Emanuela Fanelli, si sono idealmente incrociati nella serata d’apertura della 82/a Mostra del cinema di Venezia.
L’inquilino del Quirinale (che sembra sia stato anche in parte una fonte di ispirazione per Sorrentino), ha scritto all’attrice, brillante conduttrice della serata di apertura (tornerà per la chiusura) per rispondere al suo giocoso e rispettoso invito a fare un cameo - "Non ci si improvvisa attori, tanto meno alla mia età non esattamente giovanile", scrive Mattarella - nella gag filmata che ha introdotto l’arrivo sul palco di Fanelli, sorridente ed elegantissima in un abito gioiello. «Il cinema è parte essenziale e irrinunziabile della cultura italiana; ne esprime, nel mondo, il genio; trasmette e consolida bellezza, speranza, valori - spiega il presidente -. Il contributo del cinema è particolarmente prezioso in questo periodo nella vita del mondo che manifesta sovente il bisogno di recuperare solidità culturale e senso di umana solidarietà. Auguri dunque alla Mostra del cinema di Venezia!».
Un momento clou in una serata di molte emozioni. Tra i passaggi più forti le lacrime di Werner Herzog, primo Leone d’oro alla carriera di questa edizione (il secondo andrà a Kim Novak) che ha avuto la laudatio per il riconoscimento recitata dall’amico Francis Ford Coppola: «La tua vita e la tua arte rappresentano una sfida per tutti noi, è come se ci dicesse superatemi se potete! Werner, sono certo che nessuno ci si avvicinerà». Il cineasta tedesco (accolto da una lunga standing ovation), ringraziando l’amico ultracinquantennale ("mi ospitava a casa sua in California quando non avevo soldi, grazie lui ho conosciuto anche l’amore della mia vita, mia moglie Lena"), sottolinea di aver sempre cercato di essere «un buon soldato del cinema, il che vuole dire avere perseveranza lealtà coraggio e senso del dovere».
In platea Sorrentino con il suo cast compreso Gue Pequeno che nel film ha uno spazio da scoprire in un parterre che ospitava anche, fra gli altri Cate Blanchett, Tilda Swinton, Rose Villain, Heidi Klum con la figlia, Beppe Fiorello, Francesco Favino, per supportare la moglie Anna Ferzetti, coprotagonista de La Grazia. Tra le autorità la sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni e il ministro della Cultura Alessandro Giuli.