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“Rimbocchiamoci le maniche per salvare la nostra bella Sicilia”

Di Redazione |

La presente per segnalare lo stato di profondo degrado della Sicilia: del suo mare, delle sue meravigliose spiagge, delle pinete e delle strade (e ancor più delle piazzole di sosta). Lo spunto per scrivere queste riflessioni deriva da un episodio vissuto pochi giorni fa nella splendida Castellammare del golfo, quando dopo aver ripreso un “signore” uscito dal bar che gettava a terra il pacchetto di sigarette (col cestino alle sue spalle) davanti a 2 vigilesse ci siamo sentiti rispondere “voi fatevi i cazzi vostri”. Insomma il quadretto perfetto per una vignetta di Giorgio Forattini: spreco di risorse, menefreghismo più totale, mancanza di rispetto assoluta, sia per le persone che per la propria città. Mi chiedo come si possa uscire da questo circolo vizioso, considerate le bellezze della Sicilia, mia terra di origine, ormai completamente deturpata da immondizia abbandonata ovunque. Mi chiedo quanto l’ecosistema possa sopportare l’atteggiamento menefreghista di tanta gente – non tutta per fortuna – e delle forze dell’ordine che, a mio parere, dovrebbero dare l’esempio per far rinascere in qualche modo un briciolo di coscienza e senso civico, soprattutto per preservare le nostre bellezze per le generazioni future. Ci rimane poco tempo e forse è il caso che cominciamo a rimboccarci le maniche per salvare almeno quello che resta e le forze dell’ordine in questo possono essere la miccia per innescare quel cambiamento di mentalità che da anni, in vano, spero avvenga in maniera naturale nelle persone. Oltre alle multe per divieto di sosta perché non iniziare a considerare anche delle sanzioni per chi sporca le città o le spiagge? Perché diffondere l’uso di telecamere nei pressi delle piazzole di sosta per identificare chi le utilizza come discariche abusive? Con tutto lo sporco trovato in giro in queste settimane, simili investimenti si ripagherebbero nel giro di pochi mesi ed in ogni caso credo sia il prezzo da pagare per evitare di avvicinarsi al punto di non ritorno. L’intento della lettera non è quello di polemizzare o di muovere delle accuse, ma è solo quello di provare a scuotere le coscienze per correggere la traiettoria attuale, che non mi sembra avere via d’uscita. In attesa di vedere che qualcosa cambi, nel mio piccolo continuerò a passeggiare per le spiagge raccogliendo schifezze di ogni tipo, fra i bimbi incuriositi (speriamo che qualcosa attecchisca), gli elogi della gente, che in ogni caso non si alzerà dall’asciugamano per dare un aiuto, e le solite lamentele “sono bestie quelle che abbandonano i sacchetti, gente incivile”, che una volta levate in aria, dopo qualche giro, andranno a disperdersi come un frammento di plastica. Nelle foto in ordine: Castellammare del golfo, Strada verso Caltagirone, Pineta di San leone, Sentieri nei dintorni di Avola

Alessandro IudicaCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA