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8 giugno: giornata mondiale degli oceani, il golfo di Catania è popolato di delfini da salvaguardare

Di Redazione |

CATANIA 7 giugno – Il  Mare Ionio è densamente popolato di cetacei. Il Golfo di Catania, in particolare, vede una significativa presenza di balene e delfini. Nelle ricche acque del Golfo sono di casa: si alimentano, socializzano e si riproducono, interagendo talvolta anche con le attività locali di pesca. Gli studi dei biologi marini dell’associazione catanese MareCamp – che si adoperano giornalmente per la salvaguardia dei mammiferi che popolano il Mar Ionio – rivelano come alcuni salti che ai meno esperti possono apparire un segno di gioco, siano in realtà una reazione di disturbo perché interrotti in attività di riposo o di caccia o, addirittura, perché attuano un comportamento di difesa in presenza di cuccioli o altri loro simili più fragili. Non tutte le acrobazie aeree di questi meravigliosi animali esprimono un loro benessere. Questi mammiferi marini sono maggiormente soggetti ai pericoli indotti dall’uomo, dalla sovra pesca e dal traffico marittimo. Non a caso i biologi marini e i volontari di MareCamp hanno scelto di lanciare l’allarme in occasione della Giornata mondiale degli Oceani, che si celebra l’8 giugno, per sensibilizzare i catanesi e in generale i siciliani sulla salvaguardia dell’ecosistema marino e costiero locale. «La giornata dedicata agli oceani – dice Dario Garofalo, pres. dell’associazione MareCamp Odv – è più una richiesta di aiuto, di partecipazione e collaborazione per salvare in tempo il nostro Mare. Il tema della Giornata di quest’anno, “Oceani: vita e mezzi di sussistenza”, dà il via al decennio sulla scienza oceanica per lo sviluppo sostenibile proclamato dalle Nazioni Unite; in tal senso – sottolinea – la nostra ricerca scientifica, unita a quella dei cittadini, può essere un formidabile strumento a sostegno della salvaguardia della fauna marina». Gli studi dell’associazione MareCamp dimostrano che presenza di delfini e balene è fissa e costante tutto l’anno nelle acque catanesi. Confrontando la frequenza di avvistamenti e la numerosità dei branchi osservati negli ultimi anni rispetto a quelli di un decennio fa, la situazione odierna appare preoccupante. Alcune specie vengono incontrate meno rispetto ad altre, i gruppi di talune appaiono più ridotti, e sono diversi gli esemplari che annualmente vengono ritrovati in mare feriti o si spiaggiano morti lungo la costa catanese. Aiutare il Golfo di Catania, così come tutti gli oceani, significa essere più attenti all’ambiente, attuare stili di vita sostenibili, e sapere cosa fare in caso di osservazione di specie protette come i delfini. «La migliore scelta di un navigante durante un avvistamento è quella di proseguire a una bassa velocità, in direzione parallela al branco, senza cambiamenti repentini di direzione, né inseguimenti o divisione dei gruppi. L’unica azione positiva – spiega la biologa marina Clara Monaco, che da 15 anni monitora i cetacei del Golfo – è quella di osservare la natura senza interferire, quindi non produrre fischi o rumori, non gettare in acqua cibo o altri materiali, non tentare di nuotare con gli animali, allontanarsi in caso di presenza di altre barche: sono le poche semplici regole da seguire affinché i delfini possano continuare a vivere indisturbati nel loro ambiente naturale». Il Golfo di Catania continua ad essere monitorato dall’associazione MareCamp attraverso l’utilizzo di due imbarcazioni e la realizzazione di progetti scientifici e di educazione al mare.

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