L’operazione Arcot, l’intercettazione Costanzo-Lo Giudice: «Non possiamo più rischiare». E invece…

Di Redazione / 21 Febbraio 2020
1582280681695_1618331302526
1582280681732_1618331305337
1582280681766_1618331308135
1582280681796_1618331309825
1582280681829_1618331311467
1582280681859_1618331312898
1582280681889_1618331315311
1582280681918_1618331317330
1582280681945_1618331318748
1582280681972_1618331321549
1582280682005_1618331323093
1582280682034_1618331324573
1582280682065_1618331326314
1582280682093_1618331328934
1582280682127_1618331331865

Illustrando l’operazione Arcot sul fallimento della Tecnis, al procura di Catania ha ricostruito le indagini con alcune slide che qui vi proponiamo e che si concludono con alcune intercettazioni che vedono protagonisti gli imprenditori Mimmo Costanzo e Concetto Bosco, finiti oggi ai domiciliari.

Secondo la Procura di Catania «risultano ancora oggi operativi sul mercato attraverso la società Amec srl, costituita alla fine del 2017, con sede a Santa Venerina, che opera nel settore costruzioni generali e delle infrastrutture, con un fatturato annuo dichiarato di 11 milioni di euro».

Dalle indagini di militari del nucleo di Polizia economica finanziaria della Guardia di finanza di Catania è emerso che la società, la cui denominazione sarebbe l’acronimo di “Ancora Mimmo e Concetto”, sarebbe beneficiaria di un affitto d’azienda operato da Cogip infrastrutture srl e risulta aggiudicataria di commesse pubbliche, di recente avrebbe vinto un appalto dell’Anas da 50 milioni di euro. 

«Non possiamo più sbagliare» dicono i due già coinvolti in inchieste su appalti e tangenti. E invece sono finiti nuovamente in manette.

Pubblicato da:
Redazione
Tag: amec srl concetto bosco guardia di finanza di catania mimmo costanzo operazione arcot procura di catania tecnis tecnis spa