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Taormina, la granita da “Oscar” di Saretto Bambara: «Aprirei un altro locale solo con Fiorello»

Di Redazione |

Taormina (Messina) – Sorridono tutti, davanti a Saretto che a vuci di testa, a voce alta, spara a raffica i gusti delle granite prima in italiano, poi in inglese: «In estate arrivo a 23 tipi diversi», puntualizza con orgoglio. Sorridono e chiedono il bis perchè sotto il sole di Taormina, tra una vasca sul corso e una capatina al Teatro Antico l’estate diventa più gradevole. Da un quarto di secolo Saretto Bambara è il re delle granite, ma anche dei turisti che si concedono una colazione made in Sicily da Oscar.

Lei, Saretto, è come l’Istat: basta guardare chi arriva da lei per capire i flussi turistici in città.«In questa fase della stagione c’è un boom di australiani ed è una sorpresa assoluta. A ruota le presenze di tedeschi, francesi, olandesi è nutrita, ma sono quasi vicini di casa. In fortissimo aumento giapponesi e cinesi».

Strutture ricettive piene zeppe.«Da quel che mi risulta sì: ma crocieristi, turisti che arrivano da tutta l’isola fanno tappa a Taormina. Sono sempre ottimista, spero che ci sia un’estate di lavoro».

Al Bambar non manca mai.«Siamo in attività da 23 anni, la fatica è premiata dai sorrisi dei turisti».

Grazie ai social le scrivono da tutto il mondo.«Chiedono, prima di approdare in Sicilia, i gusti delle granite. O quando se ne vanno guardano le foto e si dannano a vita».

In questo periodo quale gusto di granita è in cima alla hit?«Gli stranieri scelgono quasi sempre la mandorla di Sicilia».

Sui monitor scorrono le immagini di tutte le star, ma proprio tutte, che in questi anni sono passati dalla città della cultura, del cinema e delle bellezze paesaggistiche.«Ho circa 450 foto, le altre sono custodite in un paio di volumi insieme con le dediche».

I primi clienti famosi?«I Pooh. Si fidarono ciecamente. Sono sempre tornati».

L’ultimo?«Il “Gallo” Belotti. E anche gli Earth, Wind & Fire».

Ci sono entrati tutti, nel locale?«No, li ho raggiunti io sul palco del teatro mentre provavano».

Fiorello non perde occasione, la cita ogni volta che va in tv.«Siamo come parenti. Fiore mi ha aperto la strada, conosce tutti e ai suoi amici dice: andate da Saro a gustare la vera granita siciliana».

Quante gliene combina Saruzzu?«Abbiamo lo stesso nome (ride, ndr) improvvisiamo sempre. Ogni estate si concede una settimana e arriva a sorpresa anche alle 7 del mattino».

Prepara caffè, fa il banconista.«Una volta fece pagare a una turista cinque euro proprio un caffè. La signora prima lo guardava sospettosa: ma lei somiglia… E lui: signora, me lo dicono tutti, ma non sono Fiorello. Alla cassa la cliente sgranò gli occhi dinanzi al conto. E Fiorello, senza perdere tempo: signora il caffè se glielo prepara Fiorello costa di più».

Dunque, Fiorello è fuori concorso. Ma chi ha suscitato più simpatia negli ultimi tempi?«Cito d’istinto Alessandro Siani, Salvatore Esposito, Fabio De Luigi. Sono rimasti stregati dalla granita, hanno fatto un… cinema (detto in dialetto, ndr)»

Tra gli stranieri?«Matt Dillon, di una simpatia assoluta, si è messo dietro il bancone ad aiutarmi. Antonio Banderas è stato divertente: “Questa granita è buonissima” esclamava continuamente».

Molti artisti sono diventati amici.«Coi ragazzi del Volo ho stretto un rapporto unico. Con Giuliano dei Negramaro, siamo come fratelli. C’è affetto e ammirazione nei confronti di Giorgia che dopo i concerti a Taormina dal palco mi ringrazia, quando è lontana da qui mi scrive».

La star più elegante?«Maria Grazia Cucinotta, orgoglio nostrale, della nostra terra. La prima volta venne al bar con un abito bellissimo. Tra gli uomini Robert Duvall e Michael Douglas hanno carisma».

Comincia il Festival del cinema, in arrivo altre celebrità. Chi vorrebbe deliziare?«Nicole Kidman, magari…»

Il filone calcistico, a Taormina, va sempre di moda.«Sono juventino, ho conosciuto Tardelli, Cabrini, Conte, Paolo Rossi, Del Piero, Zidane. Ho avuto l’onore di stringere un rapporto di vera amicizia con Tardelli e anche con Pato e col compianto Giacinto Facchetti».

Pure con grandi giornalisti.«Cito su tutti Candido Cannavò e Luigi Necco, cantore di Maradona. Ho conservato una dedica che mi emoziona ogni volta che la leggo».

Che cosa scrisse?«Se Maradona avesse assaggiato le granite, forse avrebbe preso un altro vizio».

Lei è stato un piccolo Maradona, o un antesignano di Mascara.«Non esageriamo. Giocavo nel Giarre di Guglielmino, fummo promossi in D grazie a un gol che segnai tirando da 40 metri. Fui aiutato dal vento».

Perchè ha smesso?«Perchè volevo lavorare qui».

Nessuno le ha mai chiesto di aprire un altro Bambar altrove?«Eccome: mi hanno fatto propose da Dubai, Roma, Milano».

E lei?«No. La mia granita nasce a Taormina. Odio il franchising. Ma…»

Ma…«Fiorello mi tenta sempre: apriamo un locale a Roma. Detto tra noi, lo farei subito».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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