Notizie Locali


SEZIONI
Catania 20°

Catania

“Nell’Isola di Dedalo”: in vetrina i 25 anni di attività del Centro di Archeologia Cretese

La mostra è stata inaugurata nei locali del Museo dei Saperi e delle Mirabilia siciliane al Palazzo centrale dell’Università

Di Redazione |

Un “faro” sulla civiltà cretese dalla prima occupazione fino all’età romana attraverso gli scavi nei siti di Haghia Triada, Festòs e di Priniàs, ma anche in siti dove operano alcuni dei suoi membri, come Gortina e Cnosso. Un percorso vissuto tramite le esperienze scientifiche del Centro di Archeologia Cretese, le collaborazioni interdisciplinari e internazionali, ma anche le interazioni con il pubblico italiano e straniero e con le comunità locali cretesi.

È quanto può essere ammirato e scoperto, tramite i numerosi poster e alcuni reperti archeologici, grazie alla mostra “Nell’Isola di Dedalo: i 25 anni di attività del Centro di Archeologia Cretese” inaugurata stamattina nei locali del Museo dei Saperi e delle Mirabilia siciliane al Palazzo centrale dell’Università di Catania.

Al taglio del nastro sono intervenuti il rettore Francesco Priolo e le direttrici del Disum e del Disfor, Marina Paino e Loredana Cardullo, il console onorario della Grecia in Italia Arturo Bizzarro Coutsogeorgou, i direttori di altre missioni a Creta come Filippo Carinci (Università Ca’ Foscari di Venezia) e Diamantis Panagiotopoulos (Università di Heidelberg), la delegata del Simua, Germana Barone, e il presidente della Scuola di specializzazione in Beni archeologici di Unict, Daniele Malfitana.

E ovviamente l’ideatore della mostra, il prof. Pietro Militello, insieme con i numerosi docenti e ricercatori delle università di Bologna, Genova, UniNettuno e Ca’ Foscari che hanno contribuito alla sua realizzazione con la collaborazione del Sistema museale d’Ateneo e di SkenArte.

«La mostra valorizza l’importanza e l’attenzione della ricerca di Unict in campo archeologico: basti pensare che se da un lato il Centro di Archeologia Cretese ha compiuto 25 anni, dall’altro la Scuola di specializzazione in Beni archeologici ha già spento le 100 candeline – ha spiegato il rettore Francesco Priolo -. Il nostro ateneo, grazie anche al Cearc, interlocutore principale con la Scuola Archeologica Italiana ad Ateneo, ha un forte legame con la realtà greca e in particolar modo con le diverse università della Grecia».

Parole riprese anche dal console onorario della Grecia in Italia Arturo Bizzarro Coutsogeorgou che ha ribadito «la sinergia tra i due paesi e tra gli atenei non a caso quattro presidi di facoltà dell’Università di Atene si sono laureati a Catania» ed, inoltre, «l’importanza della cultura come presidio di legalità da diffondere in qualsiasi forma».

Fondato nel 1998 dal prof. Vincenzo La Rosa, ordinario di Civiltà Egee del nostro Ateneo, il Cearc ha compito quest’anno 25 anni di attività, che comprendono missioni di scavi, studio e ricerche sull’isola di Creta.

«Il Centro, oltre a fungere da fondamentale interlocutore con la Scuola Archeologica Italiana ad Atene, gestisce due tra le più importanti Missioni Archeologiche in suolo cretese nel panorama internazionale, quelle di Festòs e Priniàs, siti cruciali per la conoscenza, rispettivamente, del periodo minoico e di quello proto-arcaico nel generale contesto mediterraneo – ha spiegato il prof. Pietro Militello, ordinario di Civiltà Egee al Disum, con al fianco Tina, moglie del fondatore del Cearc, Vincenzo La Rosa -. Le ricerche sistematiche condotte nei due siti hanno portato, nel tempo, alla formazione di una solida rete di rapporti internazionali e collaborazioni fruttuose con le autorità elleniche, facendo del Cearc un simbolo di impegno scientifico, sinergico e interdisciplinare».

Come simbolo della mostra è stato scelto Dedalo, che secondo il mito greco sarebbe stato architetto di Minosse, costruttore del labirinto nonché inventore dell’arte dedalica (VII secolo a.C.). Costretto a rifugiarsi in Sicilia dopo aver attraversato l’Egeo in volo Dedalo rappresenta il trait d’union fra i filoni storici raccontati nell’esposizione e tra la Sicilia, dove il Cearc nasce, e Creta, dove il centro di ricerca opera.

«Il percorso espositivo, inoltre, è stato pensato per avvicinare i cittadini “non addetti ai lavori” ad un ambito di ricerca altrimenti poco accessibile nei suoi contenuti – ha aggiunto il prof. Militello -. Abbiamo voluto strutturare la mostra con l’obiettivo di costruire una narrazione delle ricerche archeologiche a Creta che fosse capace di coinvolgere i visitatori di tutte le età e livelli di istruzione. Nel cuore della città, vorremmo che essa contribuisse al trasferimento della conoscenza dell’archeologia, in generale, di quella cretese, in particolare». Ad allietare la cerimonia anche un momento musicale curato da Giuseppe Sanfratello, ricercatore di Unict. Il percorso espositivo, ideato per coinvolgere e stimolare il fruitore, prevede, oltre ai poster, video, riproduzioni sperimentali, modellini 3D e la visita virtuale e immersiva del Quartiere Sud-Ovest del Palazzo di Festós.

La mostra è visitabile tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 13,30 e il martedì e mercoledì anche dalle 15,30 alle 18. L’esperienza immersiva può essere effettuata solo il lunedì e il venerdì dalle 10 alle 13 e i martedì e mercoledì dalle 16 alle 18.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA