Il catanese coach della Nazionale ugandese di hockey su prato
Una bella storia di sport e di vita. Il protagonista è il catanese Francesco Richichi, noto ai più per il suo impegno nell’hockey sul prato. Richichi è stato, fino allo scorso anno, allenatore della squadra maschile dell’Hcu Catania, formazione di A2 che lottava per essere promossa nella massima serie nazionale. Da quest’anno le sue forze sono concentrate sulla rinascita dell’hockey a Catania con la Polisportiva Galatea che partecipa a 4 campionati: Under 12 m/f e Under 14 m/f e con la Libertas Katane società partecipante al campionato under 12 m.
Ben 36 tesserati dopo il primo anno di attività, e chissà che con qualcuna di queste, Richichi non possa centrare le finali nazionali.
La novità che coinvolge Richichi però lo vede proiettato in Africa, continente che il catanese voluto bene da tutti ha nel cuore. «Ricordo la mia prima volta in Uganda - racconta Richichi - per pura curiosità nel 2016, spinto dal mio lavoro di volontariato scoprii il Centro Sportivo di Lugogo in Kampala, lì mi si illuminarono gli occhi nel vedere il campo da hockey, l’unico in Uganda. Mi avvicinai subito ai ragazzi in campo, e dopo poco iniziai la mia collaborazione con loro, e con il club Weatherhead che coinvolge atleti e atlete».
Sia nel 2016 che nel 2017 quei mesi trascorsi in Uganda lo convinsero ad avvicinarsi a questa realtà e magari diventare il coach del club. Detto fatto. Da subito cercò di migliorare la loro principale carenza, quella tattica e pian piano iniziò a costatare i progressi degli atleti, sino a quando, era l’agosto scorso, Richichi fu invitato per un colloquio privato da Lydia Gloria Sanyu Dhamuzungu, presidente della Federazione Hockey dell’Uganda. La presidente fu diretta e propose a Richichi di allenare la Nazionale maschile in vista delle qualificazioni ai Giochi Olimpici di Tokyo2020.
«Non stavo nella pelle, e accettai subito - aggiunge il coach etneo - ma lei avrebbe dovuto proporre la mia candidatura al Consiglio della loro Federazione, così per mesi dovetti attendere la risposta. In quel periodo ho viaggiato con la mente in attesa che quella notizia si trasformasse in realtà, per gioire di questa grande soddisfazione che arricchisce il mio curriculum di coach. Poi la notte di capodanno mentre mi trovavo a navigare su Facebook per gli auguri di buon anno, la mia curiosità si imbattè nella pagina della Federazione Hockey d’Africa, dove campeggiava il logo delle Olimpiadi di Tokyo2020, e tra i commenti lessi il messaggio della presidente Lydia che mi invitava a vederci a Roma, considerato che da poco sono ufficiali le date delle prime gare di qualificazione del 12/19 agosto 2019 che si terranno in Sudafrica all’University of Northwest Potchefstroom».
L’incontro era fissato a Roma perché la presidente della Federazione ugandese in quei giorni si trovava in vacanza per seguire il marito impegnato per lavoro, e il colloquio servì per definire gli ultimi dettagli di questa operazione. Conclusa la trattativa con una stretta di mano, Richichi a breve potrà iniziare l’avventura alla guida della nazionale ugandese di hockey su prato.
«Mi riempie d’orgoglio e soddisfazione, ho raggiunto questo meraviglioso obiettivo solo con le mie forze e i miei meriti sportivi. Intanto ringrazio il mio assistente in Uganda Kasasa Vincent che mi collaborerà nella prima fase della preparazione, ho già pronta la lista dei 36 giocatori che cominceranno il ritiro, poi dopo il 15 giugno definiremo la lista dei 18 giocatori pronti per questa avventura sudafricana. Certo non sarà facile perchè le favorite sono il Sud Africa, l’Egitto, il Ghana, il Kenya ma ciò non toglie che possiamo toglierci qualche soddisfazione e chissà…»
Richichi chiude: «Il mio obiettivo è riuscire a competere con i colossi del continente africano, senza brutte figure. Ringrazio il presidente Lydia Gloria Sanyo per l’opportunità, ed il presidente della Federazione hockey Italia Sergio Mignardi per il suo impegno mostrato nei confronti del movimento ugandese di hockey prato».