Un luogo dall’anima settecentesca recuperato per il futuro di Noto
La rinascita dell’edificio di via Cavour voluta dal produttore televisivo Jean Louis Remilleux che ne ha fatto una casa-museo prestata anche al cinema
“Un Palazzo in Sicilia”, che racconta la nostra Sicilia e che sembra quasi volerla conservare. Non per nulla Jean Louis Remilleux, produttore televisivo francese, appassionato d’arte che ha restaurato e aperto al pubblico anche il castello di Groussay, a Monfort-l’Amaury e quello di Digoine, in Borgogna, ad innamorarsi di Noto - città di cui è anche cittadino onorario dal 2018, anno in cui l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Corrado Bonfanti gli conferì la cittadinanza - e ad avventurarsi nel recupero di Palazzo Di Lorenzo del Castelluccio, dimora nobiliare in pieno centro storico (via Cavour).
Appartenuto ad una delle famiglie più importanti ed antiche della Sicilia, l’edificio è stato riportato al suo vecchio splendore grazie ad un intervento durato più di 4 anni curato dall’architetto netino Corrado Papa. Un’avventura raccontata dallo stesso “monsieur” Remilleux in un libro dal titolo “Un Palazzo in Sicilia”, in cui descrive le sue sensazioni, i suoi stati d’animo, i ricordi di quella prima volta a Noto consegnati a chi lo legge, ammira gli scatti seducenti e ammalianti del piano nobiliari, delle stanze private, delle cucine antiche. Immagini realizzate dal fotografo Matteo Aquila, ambienti rigorosamente originari - che in questi anni hanno già accolto più di 10mila visitatori e che proprio in questi giorni sono protagonisti anche alla notte degli Oscar ripresi nel film “Cyrano” di Joe Wright, girato anche a Noto con in tasca una candidatura per i migliori costumi, realizzati da Massimo Cantini Parrini.
Dopo la morte dell’ultimo marchese, il palazzo è stato ereditato dall’Ordine dei Cavalieri di Malta che ne ha mantenuto il possesso fino al 2011. L’edificio è poi rimasto inabitato per dodici anni, fino a quando l’attuale proprietario ne ha preso possesso trasformandolo in una vera e propria casa-museo abitabile ed accessibile ai visitatori.
Le sale, le cucine, conservate senza alcun restauro, così come le scuderie rinfrescate e ripulite, testimoniano la fervente attività di un tempo passato e mai dimenticato. «A restauro finito, sarà il più bel palazzo di Noto», disse l’architetto Papa a monsieur Remilleux pochi giorni dopo l’ennesimo sopralluogo. Si fidò ciecamente - lo scrive sul libro - seguendo ogni tappa del cantiere: l’obiettivo era mettere il Palazzo al passo con il XXI secolo e, nel frattempo, conservarne radici, eredità e struttura settecentesca. Si trattava, dunque, di ridestare il passato, proteggendo l’anima che custodiva quel Palazzo. E la missione, a qualche anno di distanza, è stata compiuta.
Palazzo Di Lorenzo del Castelluccio riapre, diventa tappa fissa per i visitatori di Noto e, più in generale, per chi arriva in Sicilia e cerca di ripercorrerne la storia. Nonostante la pandemia che ha un po’ rallentato le cose, quest’anno è pronto ad ospitare i visitatori, accompagnando loro in una passeggiata tra gli eleganti corridoi decorati con pregiate piastrelle di Caltagirone, fino ad attraversare le stanze della musica, da ballo e della scienza, per poi giungere nell’intimità di un luogo come il cortile.
Il Palazzo, gestito dalla Fondazione del Grand Tour, impegnata nella valorizzazione e nella fruizione dell’edificio che racconta tanto della Sicilia e di Noto, ospita anche eventi culturali, mostre, concerti, esposizioni di antiquariato per la valorizzazione degli antichi mestieri ed eventi privati.