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Legittimità figlia di Stefano d'Orazio, la vedova del batterista dei Pooh invoca il riserbo sul caso

Tiziana Giardoni ha affidato ai social una comunicazione sulla vicenda giudiziaria che era cominciata nel 2014

Redazione La Sicilia

17 Aprile 2025, 17:58

Tiziana Giardoni e Stefano d'Orazio

Tiziana Giardoni e Stefano d'Orazio

La notizia ufficializzata una settimana fa non poteva non provocare reazioni nel mondo dello spettacolo a cui Stefano D'Orazio, storico batterista dei Pooh, apparteneva. Lui non c'è più da cinque anni ma l'attuale riconoscimento di legittimità di una figlia avuta 40 anni fa non poteva passare inosservato, anche perchè il testamento del musicista è stato revocato.

A mettere un punto a un lungo contenzioso giudiziario durato oltre dieci anni, e che vede protagonista Francesca Michelon, una donna romana di 40 anni nata dal rapporto di D'Orazio con Oriana Bolletta, moglie di un tecnico del suono che lavorava per i Pooh, è stato il tribunale di Roma con una sentenza arrivata nel pomeriggio del 9 aprile scorso. Tutto mentre la donna, che sa di essere la figlia dell’ex Pooh da quando ne aveva 21, si trovava «in vacanza, dall’altra parte del mondo».

Francesca Michelon, Stefano D'Orazio

Una causa portata avanti in modo «assolutamente riservato» e iniziata nel 2014 presso il tribunale di Marsala, perché seguiva la residenza, poi interrotta con la morte di Stefano D’Orazio e ripresa, infine, nel 2022 contro la vedova del batterista, Tiziana Giardoni, poiché la legge prevede che le cause di accertamento di paternità possono essere riassunte nei confronti degli eredi». E in questo caso la moglie dell’ex Pooh «è erede universale non essendoci altri figli».

La figlia legittima di D’Orazio ha già fatto sapere che «non assumerà il cognome» del padre biologico «perché non essendo più una ragazza quello che ha è un segno distintivo della sua personalità, inoltre non vuole approfittare di un cognome famoso». Oltre all’accertamento della paternità ci sono anche "il testamento, la revoca in questo caso, e il risarcimento del danno esistenziale riconosciuto all’erede Giardoni che ammonta a 60mila euro perché segue tabelle specifiche», come hanno spiegato gli avvocati di Michelon.

Tiziana Giardoni ha scelto di non rilasciare dichiarazioni ai tantissimi giornalisti e conduttori televisivi che l'hanno contattata, ma tramite i social ha comunicato di voler mantenere riserbo trattandosi di una vicenda delicata e preoccupandosi di evitare che la figura del marito possa essere in qualche modo strumentalizzata o offuscata da un dibattito pubblico che rischia di semplificare ciò che è stato un lungo percorso di vita.