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Il boom dell'”homeschooling” in Sicilia: in tre anni studenti quasi triplicati

Crescono esponenzialmente i numeri di chi punta all'insegnamento tra le mura domestiche, diffusissimo negli Stati Uniti: nella nostra isola sono quasi 1500

Di Roberta Lanzara |

Crescono esponenzialmente i numeri di chi punta all’educazione parentale, anche detta "homeschooling" o insegnamento tra le mura domestiche, diffusissimo negli Stati Uniti, che negli ultimi anni, complice il covid, è diventata un’alternativa alla scuola tradizionale sempre più apprezzata anche in Italia.

In base a dati ministeriali acquisiti dall’Adnkronos in Italia si è passati da un totale di 5.126 homeschooler registrati nell’anno accademico 2018-2019 a 15.361 ragazzi che studiano a casa nel 2020-2021, con un intermezzo di 6212 allievi nel 2019-2020. 

Interessante la distribuzione per ordine di scuola: studiano a casa soprattutto i più piccoli. Nel 2018-2019 frequentavano la primaria tra le mura domestiche 2243 bambini; nel 2019/2020 i piccoli homeschooler sono saliti a 2926 e nel 2020-2021 il picco, 10.046. Alle medie, dunque secondaria di primo grado, il Ministero riferisce di 2058 homeschooler nel 2018-2019; nel 2019-2020 il numero sale a 2256 e nel 2020-2021 quasi raddoppia a 4368. Più ridotta l’affluenza alle secondarie superiori, nonostante la pandemia abbia comunque influito sull'andamento: gli homeschooler sono 825 nell’anno accademico 2018-2019; salgono a 1030 nel 2019-2020, per riscendere lievemente a 947 nel 2020-2021. 

L’homeschooling, sempre secondo i dati del Ministero acquisiti dall’Adnkronos, piace più al nord, Lombardia in testa; spicca il Lazio per il centro; mentre al sud è la Sicilia la regione in cui si contano più adepti. Seguono i dati del totale alunni in istruzione parentale regione per regione negli ultimi tre anni accademici, in cui è confermata la tendenza di distribuzione per ordine di scuola: più homeschooler alle elementari, meno alle secondarie superiori.  Piemonte: 450 nel 2018-2019; 563 nel 2029-2020; 1392 nel 2020-2021.

Lombardia: 617 nel 2028-2029; 775 nel 2019-2020; 2.248 nel 2020-2021.

Trentino Alto Adige: 48 nel 2028-2019; 82 nel 2019-2020; 170 nel 2020-2021.

Veneto: 478 nel 2018-2029; 673 nel 2029 2020; 2081 nel 2020-2021.

Friuli Venezia Giulia: 245 nel 2018-2019; 305 nel 2019-2020; 635 nel 2020-2021.

Liguria: 87 nel 2018-2019; 106 nel 2019-2020; 383 nel 2020-2021.

Emilia Romagna: 582 nel 2018-2019; 711 nel 2019-2020; 1550 nel 2020-2021.

Toscana: 280 nel 2018-2019; 301 nel 2019-2020; 1391 nel 2020-2021.

Umbria: 42 nel 2018-2019; 50 nel 2029-2020; 189 nel 2020-2021.

Marche: 256 nel 2018-2019; 152 nel 2029-2020; 628 nel 2020-2021.

Lazio: 478 nel 2018-2019; 656 nel 2019-2020; 1408 nel 2020-2021.

Abruzzo: 58 nel 2028-2019; 68 nel 2019-2020; 248 nel 2020-2021.

Molise: 5 nel 2018-2019; 5 nel 2019-2020; 27 nel 2020-2021.

Campania: 605 nel 2018-2019; 757 nel 2019-2020; 840 nel 2020-2021.

Puglia: 225 nel 2018-2019; 757 nel 2019-2020; 840 nel 2020-2021.

Basilicata: 8 nel 2028-2019; 8 nel 2019-2020; 37 nel 2020-2021.

Calabria: 69 nel 2018-2019; 77 nel 20019-2020; 175 nel 2020-2021.

Sicilia: 424 nel 2018-2019; 482 nel 2019-2020; 1014 nel 2020-2021.

Sardegna: 169 nel 2028-2019; 195 nel 2019-2020; 528 nel 2020-2021.   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA