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Il viaggio hot

Vita da gigolò, chi sono e quanto guadagnano: «Ma alle donne non interessa solo il sesso»

Cosa vogliono le donne? Servizi tradizionali e alternativi. Settore in crescita anche in Sicilia

Di Laura Distefano |

Sempre più donne pronte a pagare un gigolò. Ma con una differenza: il sesso è solo la «ciliegina sulla torta». La femmina che sceglie di mettere mano al portafoglio per un maschio è qualcosa di «diverso dell’uomo che lascia i soldi sul comodino a una escort». È un percorso molto più complesso. Frutto «dell’emancipazione sicuramente», ma anche del fatto che i «gentleman sono in via d’estinzione», spiega una professionista siciliana che non nasconde il fatto di ricorrere, qualche volta, a questo tipo di servizio. «Ma pago solo professionisti. E non le nascondo che in Sicilia ne trovo pochi e mi rivolgo ad agenzie specializzate del Nord Italia. Certo i costi lievitano, ma preferisco. Mi assicuro una maggiore riservatezza. Nonostante viva in una città, in realtà è un paesone dove sarei subito etichettata. Ho delle colleghe milanesi che mi hanno dato delle dritte».

Cosa c’è dietro chi cerca un gigolò

Chi crede, quindi, che dietro la richiesta di un gigolò ci sia una donna frustrata dalla spasmodica ricerca di un’intimità non trovata nel mondo della normalità si sbaglia, c’è qualcosa in più. Lo dicono chiaramente le clienti. Ma anche i gigolò professionisti. Che sono differenti da chi si improvvisa. E cioè pubblica una foto in una delle infinite bacheche dei tanti siti del settore e si mette in vetrina senza una vera e propria «operazione di marketing». Come distinguere l’improvvisato? Nomi improponibili (Thor, Matador), presentazioni volgari, foto sfacciate e un tariffario a ore.

Il gigolò rappresenta una fetta del variegato mondo dei sex-workers, che in Italia non è regolamentato. La prostituzione nel nostro Paese non è reato (lo è lo sfruttamento). Però nella normativa italiana non è prevista l’attività di «sex-workers». L’effetto non è una riduzione dei numeri «di operatori» ma semplicemente l’aumento di «irregolari». Infatti «le nostre entrate sono considerate lavoro “in nero” e poi dobbiamo combattere con l’agenzia delle entrate e i tribunali», spiega Roy Dolce, considerato dai motori di ricerca online il gigolò più famoso d’Italia.La mancata regolamentazione rende più difficile il censimento. Secondo uno studio realizzato dal Bedbible Research Center «nel 2022 nel mondo c’erano 10,4 milioni di uomini che svolgevano il lavoro di sex-workers, nel 2016 si fermavano a 8 milioni». Sicuramente «c’è più concorrenza a Milano, che a Roma.

Cosa si muove in Sicilia

E in Sicilia ma in generale al Sud, anche rispetto agli iscritti del sito che gestisco, è un settore che esiste e cresce ma non ai ritmi del Nord», argomenta ancora Roy. I nomi di “famosi” gigolò ci sono anche a Palermo e Catania. Più rari nelle altre province, anche se molti sono disposti alle trasferte. Nella trasparenza dell’offerta però c’è da calcolare il rimborso delle spese di viaggio. E di pernotto se è necessario trascorrere una notte in albergo. Un’inchiesta giornalistica di qualche anno fa attesta che «il gigolò non va a tariffa oraria, ma a “gettone”, e guadagna tra i 500 e i 1000 euro a incontro, a seconda del servizio richiesto e del tempo dedicato».

Servizi variegati

I servizi sono davvero variegati. Alcuni addirittura sorprendenti. Altri cinematografici. Nel primo portale che si visualizza da una semplice ricerca “Google” con la parola chiave «gigolò» si apre una tendina con le tante varianti per lo scopo dell’incontro. Dal “tradizionale” accompagnatore con tutte le declinazioni: strip man, addio al nubilato, auto di lusso. Poi c’è il finto fidanzato («Io mi sono anche sposato per finta con tanto di comparse», racconta Roy), le prove di fedeltà e i giochi di ruolo. Ma quello che ha attirato di più l’attenzione: è «prime esperienze sessuali e verginità». Insomma donne che decidono di rivolgersi a un gigolò per la loro «prima volta». «Nelle mia carriera sono stato con una vergine di 55 anni e una di 19. Ci sono donne che per vari motivi hanno o hanno avuto difficoltà nelle relazioni e invece di andare in discoteca a cercare l’avventura di una notte “occasionale” si affidano a un professionista, anche per paura di poter incorrere in situazioni di violenza. E poi diciamolo chiaramente un gigolò sa quello che sta facendo. E poi gli uomini davanti alla donna vergine tendono a scappare», argomenta Roy. Nella “vetrina” e-commerce dell’ offerta del singolare servizio, il gigolò promette «una prima volta indimenticabile». «Dare la mia verginità al gigolò? Una donna – spiega la “cliente” – solitamente dà un valore sentimentale a quel momento. Io che faccio parte di quella categoria e ho aspettato “l’uomo giusto” non lo farei. Ma non mi stupisce che molte donne usufruiscano di questo servizio e non mi scandalizzo di certo. La prima volta di molti uomini – dice la professionista siciliana – è stata nel letto di una prostituta».

Professione non per tutti

Non è una professione aperta a tutti. Ma sfatiamo alcuni luoghi comuni: affascinante sì, ma non particolarmente bello. «Solitamente le clienti non sono bellissime e quindi davanti a un bronzo di Riace si sentirebbero non a suo agio», dice Roy che è anche consulente e trainer per aspiranti gigolò. «Più che bello bisogna avere fascino, charme, carisma. Essere, quindi, empatico, comunicativo, elegante, trasparente». E «ben vestito». Questi sono i casi in cui la «forma fa la differenza».

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