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«Edilizia, ripartire in sicurezza: professionisti a confronto»

Di Assia La Rosa |

CATANIA – Cantieri, la parola chiave è “sicurezza”, sia per evitare il rischio da contagio in periodo di pandemia, sia per prevenire uno degli infortuni più frequenti in edilizia: la caduta dall’alto nei lavori in quota durante i lavori di manutenzione degli edifici. Questo il focus dell’incontro organizzato dall’Ente Scuole Edile di Catania (Esec, presidente Giuseppe Alì), con la partecipazione dell’Ordine e della Fondazione degli Architetti (Alessandro Amaro e Veronica Leone), degli Ingegneri etnei (Giuseppe Platania e Mauro Scaccianoce) e del Collegio dei Geometri di Catania (Agatino Spoto). 

«È un tema di particolare interesse, che riguarda ogni tipo d’intervento di manutenzione, sia ordinaria, che straordinaria – ha esordito Alì – per prevenire le cadute dall’alto, che incidono notevolmente sulle statistiche degli infortuni sul lavoro, esistono oggi tecniche innovative, che si affiancano a quelle classiche del ponteggio e dell’uso di funi. Argomento di grande attualità, soprattutto oggi che si parla di ripartenza, alla luce di tantissime opportunità che daranno nuovo slancio ai cantieri». Quest’ultimo aspetto è stato più volte sottolineato dagli addetti ai lavori che hanno partecipato al webinar: «Speriamo di avviare presto numerosi interventi, sfruttando i bonus messi a disposizione dal Governo, che al momento sembrano rimanere in una situazione di stallo per molteplici criticità legate agli iter burocratici», ha commentato il presidente dell’Ordine degli Architetti Alessandro Amaro. Che ha aggiunto: «Riuscire a reperire la documentazione necessaria è davvero molto difficile. Tra carenza di personale e limitazioni legate al Covid, è sempre più complicato ottenere l’accesso agli atti. Abbiamo chiesto più volte ai Comuni di velocizzare le procedure: senza una reale svolta e uno snellimento procedurale, si proseguirà con le proroghe senza però ottenere risultati concreti». Opinione condivisa anche dal presidente della Fondazione Architetti Veronica Leone: «In attesa di risposte concrete da parte delle istituzioni, in quanto professionisti dobbiamo continuare a operare nel massimo interesse della collettività. In quest’ottica, corsi di formazione come quello di oggi sono davvero importanti per i professionisti». 

Riflettori puntati sulle criticità burocratiche anche da parte del presidente dell’Ordine degli Ingegneri Giuseppe Platania, secondo il quale «non si può più procrastinare la realizzazione del cosiddetto “Fascicolo del fabbricato”. Uno strumento essenziale in termini di sicurezza e di programmazione, che rappresenta una vera e propria “carta d’identità” dell’immobile. Attraverso questo strumento sarà più facile pianificare i lavori di manutenzione – tecnologica, energetica, strutturale e di impiantistica – e conoscerne lo stato di conservazione e gli interventi ritenuti necessari. Si tratta di un provvedimento che i professionisti chiedono da un decennio, ma sul quale non c’è stata alcuna risposta. Speriamo che il nuovo Testo Unico sull’Edilizia possa portare novità anche in questa direzione». Alle parole di Architetti e Ingegneri, fanno eco quelle dei Geometri: «Oggi il problema non sta nella progettazione o nella qualità del progetto, quanto nella velocità di approvazione degli stessi e al reperimento dei documenti utili per l’attestazione della regolarità urbanistica e catastale. Rimaniamo in attesa, sperando in una svolta che possa servire a riavviare la macchina dell’edilizia».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA