«Il Correttivo al Codice Appalti penalizza Pmi e Consorzi Stabili»
ROMA - «Il Correttivo al Codice Appalti ha introdotto una grave discriminazione ai danni dei Consorzi Stabili, unici soggetti del settore delle costruzioni a subire restrizioni che ne limitano la capacità operativa e competitiva. Non comprendiamo quale sia l’obiettivo di queste misure, né quali risultati si vogliano ottenere penalizzando uno strumento che da sempre consente alle piccole e medie imprese di partecipare agli appalti pubblici in modo strutturato e qualificato», così si è espresso il catanese Giuseppe Costantino, presidente nazionale dell’Unione Consorzi Stabili (UCSI). «I Consorzi Artigiani e di Cooperative, al contrario, continuano a beneficiare di condizioni più favorevoli che ne tutelano la capacità operativa e il ruolo di aggregatori di PMI – continua Costantino - infatti è consentito loro di indicare le imprese consorziate ancorché prive di attestazione Soa, condizione negata ai Consorzi Stabili. È consentito a una impresa di far parte di più consorzi artigiani e cooperative, oltre alla possibilità di fare avvalimenti: condizioni negate ai Consorzi Stabili. Questa evidente disparità di trattamento non ha alcuna giustificazione – ha aggiunto Costantino - I Consorzi Stabili svolgono una funzione similare a quella svolta dai Consorzi Artigiani e di Cooperative: aggregano le PMI, ne rafforzano la competitività e consentono loro di accedere a gare alle quali non potrebbero partecipare. Se il legislatore, giustamente, riconosce il valore dei Consorzi Artigiani e di Cooperative, non si capisce perché neghi gli stessi diritti ai Consorzi Stabili».