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Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori esclusi dal PNRR, Greco (Catania): «Situazione surreale che speriamo venga rettificata»

Di Redazione |

Non uno, ben quattro i profili professionali totalmente depennati dal Governo nel documento che regolamenta il conferimento d’incarichi di collaborazione a 1000 esperti in ambito urbanistico ed edilizio per i prossimi tre anni, in supporto alle P.A. per l’attuazione del Next Generation EU-Italia. 

«Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori – commenta il presidente dell’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Catania Sebastian Carlo Greco – sono stati totalmente esclusi, come se fossero professionisti di serie B. È impensabile immaginare un futuro senza una trasformazione urbanistica di qualità, sostenibile ed etica, com’è quella garantita dalla nostra figura professionale. “Valutazioni e autorizzazioni ​ambientali”, “Edilizia e Urbanistica” e “Appalti”, sono tutte competenze in capo alla nostra categoria che, inspiegabilmente, rimane fuori dai fondi europei, gli unici che potrebbero davvero dare una boccata d’ossigeno a un mercato lavorativo complesso quanto critico. Non solo non è stato contemplato il valore sociale del ruolo dell’architetto, ma anche le sue competenze tecniche sancite dalle vigenti disposizioni di legge (DPR 380/2001, decreto legislativo 50/2016, D.Lgs 152/2006)».

«Siamo increduli, amareggiati – continua il presidente Greco – non riusciamo a comprendere come questo possa essere accaduto. Noi architetti siciliani, già penalizzata da una pianificazione assente, dall’esclusione di affidamenti per l’espletamento di vari incarichi professionali relativi alla progettazione e alla direzione dei lavori – per qualsiasi intervento a carattere pubblico – e da un basso potere contrattuale dettato da una domanda deficitaria, ci sentiamo ulteriormente penalizzati. Il Consiglio Nazionale si è mosso tempestivamente, con la lettera inviata dal Presidente Francesco Miceli al Ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, al Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Maria Stella Gelmini, al Capo del Dipartimento della Funzione Pubblica Marcello Fiori, oltre che ai Presidenti di Anci e Upi. La speranza è che i responsabili della stesura del DPCM – davanti all’evidenza, ovvero a una esclusione totalmente ingiustificata – possano fare un passo indietro per rettificare e porre rimedio a questa situazione: tanto paradossale quanto surreale».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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