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Conoscere per proteggersi

Notai etnei, Banca d’Italia e Associazioni del territorio: un questionario per raccogliere suggerimenti e migliorare l’assistenza

Di Redazione |

CATANIA – «Rendere le donne più informate e indipendenti attraverso il supporto capillare delle associazioni del territorio, al fine di arginare il fenomeno della violenza economica – che rappresenta una delle forme più subdole e pericolose – e dare sostegno a chi è stata vittima di abusi». Così il presidente del Consiglio Notarile di Catania e Caltagirone Andrea Grasso commenta “Conoscere per proteggersi: come prevenire la violenza economica”, durante l’incontro che ha visto in prima linea le associazioni che operano sul territorio etneo: Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari (Fidapa, sezione di Catania), Thamaia Onlus, Galatea, Associazione Nazionale Antimafia Alfredo Agosta. Un confronto che rientra nella serie di appuntamenti avviati lo scorso maggio dal Consiglio e dalla Banca d’Italia per la sensibilizzazione su un argomento delicato e attuale.

«Il progetto – spiega infatti la consigliera del Consiglio Notarile etneo e componente della Commissione Pari Opportunità del Consiglio Nazionale del Notariato Maristella Portelli – trae spunto da un’indagine Ocse del 2020 dalla quale è emerso che, in ambito finanziario, il cosiddetto “sesso debole” non è in possesso delle nozioni basilari che gli garantiscano l’indipendenza economica. Occorre un importante processo di educazione sul tema, anche in merito alle scelte familiari». A promuovere l’iniziativa anche Banca d’Italia, «da molto tempo in prima linea nella diffusione dell’educazione finanziaria a partire dalle scuole, avendo notato un divario culturale tra la società italiana e quella dei Paesi europei», spiega il titolare della Divisione Vigilanza Banca d’Italia Catania Daniele Veneziano. Tra le altre azioni messe in campo anche un questionario da sottoporre ai cittadini con il supporto indispensabile di chi ha contatto diretto con loro: le associazioni. «Uno strumento importante – spiega Graziella Cannaò, addetta Divisione Vigilanza Banca d’Italia Filiale di Catania – per raccogliere il feedback e i suggerimenti pratici per migliorare l’assistenza e individuare le soluzioni per contrastare il fenomeno della violenza economica».

«La conoscenza è la strada per essere liberi e consapevoli, soprattutto per tutte quelle donne isolate e costrette ad affrontare problemi difficili», sottolinea la presidente Fidapa Catania Agrippina Barone. «Chi si rivolge a noi sa cosa sia un prestito o una rata, tasso variabile o fisso, ma necessita di sapere i rimedi giuridici per tutelarsi contro la violenza economica», commenta Loredana Mazza, presidente di Galatea. Una tutela necessaria in funzione della realtà sociale catanese, «dove molte donne non denunciano e non riescono a fuggire dalla loro condizione di violenza per la mancanza di indipendenza», afferma la presidente di Thamaia Anna Agosta. «In questo convegno sono state condivise buone prassi che potrebbero trasformarsi in azioni concrete non solo attraverso l’assistenza legale, ma anche con un processo di reinserimento sociale delle donne», sostiene Vincenza Bifera, presidente Alfredo Agosta.

«Una guida illustrativa, attraverso immagini, video e testi, che parte dalle basi. È nostro dovere – conclude il notaio Donata Galeardi – far comprendere, per esempio, cosa comporti accendere un mutuo o scegliere il regime patrimoniale della famiglia, così come l’importanza di amministrare i propri beni in libertà e con le giuste informazioni».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA