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Patrimonio architettonico Catania

Riqualificare Catania partendo dal centro storico per restituire ai quartieri degradati la loro identità

Di Redazione |

CATANIA – “Palazzo Biscari” diventa luogo dove s’incrociano competenze diverse, ma orientate verso un unico obiettivo: salvaguardare il patrimonio storico e architettonico di Catania. Il recente restauro del Palazzo ha prodotto interesse scientifico tra gli addetti ai lavori: ne è scaturita l’esigenza di aprire un dibattito sui Beni Culturali etnei. Così si sono ritrovati seduti l’uno al fianco all’altro diversi attori impegnati nell’attività di tutela e conservazione dei beni storici e architettonici della città etnea. L’occasione è stata offerta dal Convegno “Palazzo Biscari – Alla Marina di Catania”. Organizzato dal Comitato permanente per la salvaguardia dei centri storici e patrocinato da Regione Siciliana, Ordine e Fondazione degli Architetti PPC di Catania, Ordine e Fondazione degli Ingegneri di Catania, Università di Catania, CNR, CNRISMED e Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale, l’evento ha coinvolto centinaia di partecipanti, tra studenti, dottorandi, semplici cittadini e relatori.

Fondamentale per la rigenerazione urbana, il rapporto che deve esserci tra il pubblico e il privato: «Il tema della riqualificazione e della conservazione del centro storico in un'ottica contemporanea è al centro dello sviluppo socio-economico della nostra città – dichiara il presidente dell'Ordine degli Ingegneri di Catania Mauro Scaccianoce – Bisogna partire dalla conoscenza dettagliata e dalla mappatura della tipologia edilizia per avviare il processo di rigenerazione, con l’obiettivo di restituire ai quartieri più degradati la loro identità. Da qui bisogna partire per fare riemergere la nostra città». «Una giornata dedicata al centro storico, che rappresenta un punto di partenza per tutte le categorie coinvolte nei processi di rigenerazione del territorio – spiega Giuseppe Marano, consigliere dell’Ordine degli Architetti PPC di Catania – Come Ordine abbiamo ribadito che la nostra presenza è determinante per fare quel salto di qualità nell'ambito degli interventi, dello studio e della cura del capoluogo etneo. Saremo in prima linea, così come la normativa ci riserva. Mi auguro che nasca qui una "costituente" per la città che possa dialogare con le Istituzioni e che possa mettere in esercizio interventi importanti, perché il nostro centro storico ha urgenza di essere riqualificato». Il mix di competenze diventa necessario per raggiungere un obiettivo comune: «Questo è un incontro di importanza strategica – sottolinea Daniele Malfitana, direttore Scuola di specializzazione in Beni Archeologici e presidente Scuola Superiore UniCT – oggi si incontrano molteplici e trasversali competenze, risolutive per affrontare le criticità e dare nuovo slancio alla nostra città». A lanciare un vero e proprio grido d’allarme ci ha pensato Donatella Aprile, soprintendente per i Beni Culturali e Ambientali di Catania: «Mi rivolgo alle Università, agli Ordini professionali: è indispensabile che ci sia più formazione, più analisi. Il restauro non può essere fatto da chiunque – queste le parole dell’architetto Aprile – servono conoscenza e studio per poter realizzare certi interventi. Ritengo che il "bonus" abbia prodotto un grande risultato sul piano delle agevolazioni fiscali, ma sul tema della tutela del centro storico c’è ancora molto da lavorare. Basta fare un giro tra le vie della nostra città per notare la difformità nei colori degli intonaci». Moderato da Santi Cascone (UniCt), al dibattito sono intervenuti: Lorenzo Moncada e Pietro Moncada Paternò Castello (famiglia Moncada Paternò Castello – eredi Biscari), Matteo Ignaccolo (direttore Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura UniCt), Donatella Aprile (Soprintendente per i Beni Culturali e Ambientali di Catania), Biagio Bisignani (direttore area Urbanistica, Gestione del Territorio e Decoro urbano del Comune di Catania), Lucrezia Longhitano (PhD Student UniCt), Giuseppe Longhitano (Libero Professionista tecnologo), Antonio Perdichizzi (Fondatore Isola) e Stefania Pafumi, Antonino Mazzaglia e Gaia La Causa (CNR-ISMED, CNR-ISPC).COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA