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Parole, musica e arte: a 33 anni dalla Strage di Capaci, Catania si raccoglie davanti alla Scalinata della Libertà

Redazione La Sicilia

26 Maggio 2025, 18:00

23 maggio 2025 - Parole e note_13

La memoria affidata alle parole, alla musica e all’arte. Per non dimenticare, per non rendere vani i sacrifici di chi, con ardore e amore verso la giustizia, ha perso la vita nella lotta contro la criminalità organizzata. “Parole e note per gli indimenticabili” – che si è svolto lo scorso 23 maggio per ricordare la strage di Capaci – ha raccolto cittadini, istituzioni, rappresentanti della legalità, scuole, attori e professionisti davanti al Tribunale di Catania. A 33 anni da quel sabato di sangue, l’intera comunità si è raccolta davanti alla “Scalinata della libertà” – realizzata dagli studenti del Liceo Artistico Statale “Emilio Greco” – per ricordare e rinnovare l’impegno collettivo nella lotta alla mafia e nella difesa della legalità.

La giornata – organizzata della sezione di Catania dell’Associazione Nazionale Magistrati, in collaborazione con il Consiglio Notarile dei distretti Riuniti di Catania e Caltagirone, l’Ordine degli Avvocati etneo, MusicaInsieme a Librino e l’Emilio Greco – è stata introdotta dall’emozionante monologo di Tiziana Laudani, in rappresentanza della magistratura di Catania. Parole accompagnate dalla musica che hanno toccato l’animo di chi c’era e smosso i sentimenti anche di chi, ancora, non era venuto al mondo. Un testo sentito, in cui è stata rievocata l’edizione straordinaria del telegiornale andata in onda in quel tragico giorno: “Un ammasso di lamiere, un massacro...”. Era il 23 maggio 1992. La mafia colpiva con violenza inaudita, uccidendo il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta: Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.

A seguire – con la moderazione del pubblico ministero Alessandra Russo e dell’avvocato Francesco Turrisi – spazio agli interventi di chi, con la propria forma d’arte, ha la responsabilità di raccontare la storia e la vita di figure chiave del nostro Paese, seppur tristemente legate al mondo della criminalità organizzata. In cima alla scalinata – che rimarrà installata fino al prossimo 19 luglio, data dell’omicidio del giudice Paolo Borsellino – si sono avvicendati attori, musicisti, speaker: David Coco, Luca Madonia e la sua band, Donatella Finocchiaro, Lucia Sardo e Vincenzo Mellia.

Per tenere viva la memoria sono state coinvolte anche le scuole, che hanno visto la partecipazione attiva dei giovani attraverso il concorso “Promotori di Legalità”, i cui premi sono stati consegnati da avvocati, notai e magistrati, tra cui il presidente dell’ANM di Catania Ottavio Grasso, il presidente del Consiglio Notarile etneo Vincenzo Vacirca e il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Catania Ninni Distefano.

A conclusione dell’evento, l’inno di Mameli sulle note dell’orchestra di “MusicaInsieme a Librino”, che ha riempito la giornata con brani simbolici e che fa del linguaggio universale della musica un potente strumento per promuovere l’integrazione e la crescita sociale in un quartiere “difficile”.

“Parole e note per gli indimenticabili” ha fatto “spogliare” i presenti: nessuna casacca, nessun ruolo specifico, ma solo il desiderio condiviso di ricordare e celebrare le vite spezzate quel giorno e di dare un senso alla nostra vita attraverso l’esempio di chi ha scelto di non voltarsi mai dall’altra parte.