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COMMERCIALISTI CATANIA: ASPETTI ETICI E MORALI DELLA FISCALITÀ

«SERVE DIALOGO COSTANTE TRA FISCO E CONTRIBUENTI»

Di Redazione |

CATANIA – Gli aspetti etici e morali della fiscalità. La disciplina del prelievo fiscale italiano tra bilanci dello Stato, condoni, debito pubblico, con cenni costituzionalistici, storici, ecclesiastici e legali. Questi i temi che hanno alimentato il convegno “Le refluenze del prelievo erariale nella gestione pubblica e privata” organizzato da Odcec Catania (Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili) e ANTI (Associazione Nazionale Tributaristi Italiani), che si è tenuto presso l’Aula Magna del Dipartimento di Economia a Catania e che ha visto tra i protagonisti il presidente dell’Ordine dei Commercialisti Salvatore Virgillito. Insieme a lui, Roberto Pulvirenti (consigliere Odcec Catania), Salvo Muscarà (professore Ordinario di Diritto Tributario UNICT e presidente ANTI sezione Sicilia Orientale), Antonio Pogliese (commercialista e membro del Consiglio Direttivo ANTI), Don Alfio Spampinato (docente di Dottrina sociale della Chiesa) e Giacomo Casale (avvocato e socio ANTI).

Il dibattito si è sviluppato, prendendo come punto di riferimento lart. 53 della Costituzione che recita «Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività». Da lì, via a un dibattito che ha coinvolto tutti i relatori: «L’argomento è scivoloso – ha dichiarato Salvatore Virgillito – ma crediamo sia utile per la nostra categoria discutere temi tecnici e nello stesso tempo culturali che possano accrescere le nostre competenze e conoscenze. Ritengo ci debba essere un dialogo costante tra fisco e contribuente. Sono due facce della stessa medaglia. “Etica e moralità” cari alla nostra categoria. Ma serve individuarli a monte e a valle del tema: nella fase della tassazione e nelle esigenze del contribuente». «In Italia l’art. 53 della Costituzione disciplina la fiscalità Italiana – ha affermato Roberto Pulvirenti – Il prelievo ha una funzione chiara, serve a sostenere le spese dello Stato». Salvo Muscarà ha affermato che «Un sistema fiscale va valutato criticamente quale tema sociale sul piano della razionalità ed equità dell’impianto normativo e in ordine alla capacità di redistribuzione delle relative risorse. Le normative premiali quali reddito di cittadinanza o i bonus edilizi risultano distorsive giacché i relativi benefici sono concessi a pioggia anche a soggetti non meritevoli. Il condono fiscale è istituto di per se estraneo al sistema ma nel drammatico attuale frangente storico, limitato al versamento rateale della sorte capitale, cioè delle imposte, consente la sopravvivenza delle categorie produttive evitandone la scomparsa dal mercato». 

«In Italia il prelievo fiscale e previdenziale hanno un peso significativo – ha commentato Antonio Pogliese – La fiscalità è un tema sociale, dobbiamo capire se nel nostro Paese ha la stessa attenzione che la società civile pone sugli altri temi sociali. La riforma tributaria del 1971 fu importante per il nostro Paese, ma dopo pochi anni di fatto fu tradita dalle leggi Visentini e Visentini bis. Il condono è etico? È morale? No. L’incremento del debito pubblico è etico? È morale? No, perché vorrebbe dire trasferire alle generazioni del futuro un peso gravoso. La legalità per modelli è ancora di attualità? Servirebbe un dibattito. Discutere se è ancora questo tipo di legalità in grado di dare prodotti nel piano giudiziale o no? Di fatto il bilancio dello Stato italiano è un bilancio condizionato dalla gestione del debito pubblico». Don Alfio Spampinato nel suo intervento ha esposto i principi della dottrina sociale. «È giusto che tutti paghino le tasse. È immorale il gioco d’azzardo, tutto ciò che è immorale ogni Stato dovrebbe vietarlo». Infine, l’avvocato catanese Giacomo Casale (socio ANTI) ha concluso i lavori discutendo di Tregua fiscale e delle sanatorie della Legge di Bilancio 2023.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA