25 aprile: Yevheniia, liberazione è nostra identità e cultura

Di Redazione / 25 Aprile 2022

ANCONA, 25 APR – “Cosa significa per noi
‘liberazione’? Significa avere la possibilità di dire cosa
vogliamo, di vivere come vogliamo, di parlare la nostra lingua,
di avere la nostra identità che la Russia vuole toglierci. Sotto
l’Unione Sovietica i libri ucraini erano proibiti nelle scuole e
nel Paese si poteva parlare solo in russo: non vogliamo tornare
a quella fase storica, vogliamo la nostra cultura”. Lo dice
all’ANSA Yevheniia Stoianova, 22enne ucraina, che vive ad Ancona
dove frequenta un master all’Università Politecnica delle
Marche. Una riflessione, la sua, che arriva nella giornata in
cui in Italia si ricorda la liberazione del Paese dal
nazifascismo.
“Da noi non esiste questa festa, ma ritengo sia importante
conoscere la storia per comprendere cosa è accaduto e per non
commettere gli errori del passato: una lezione che dovrebbe
imparare la Russia” osserva la studentessa.
“Mi auguro che la guerra in Ucraina finisca presto – aggiunge
– servirà del tempo, ma sono certa che vinceremo, perché la
nostra gente non è d’accordo a tornare sotto il controllo russo,
vogliamo la nostra identità e non cederemo”.
Intanto per la famiglia della giovane la Pasqua ortodossa
appena trascorsa è stata triste a causa del conflitto. I
genitori vivono a Voznesensk, città nel sud del Paese, a 80
chilometri da Mykolaiv, dove i bombardamenti si stanno
succedendo senza tregua. “La mia famiglia ha paura – spiega – i
bombardamenti sono quotidiani e temono soprattutto i missili che
negli ultimi giorni hanno sorvolato anche la centrale nucleare.
La sirena suona tre-quattro volte per notte, ma non dormono più
nel bunker perché non è vita stare lì, si sono organizzati per
dormire nel corridoio di casa, la parte più sicura
dell’abitazione. Intanto – conclude – sperano che tutto questo
finisca presto”.

Pubblicato da:
Redazione
Tag: 25 aprile