Bracciante morto di freddo a Barletta, una targa lo ricorda

Di Redazione / 27 Febbraio 2022

BARLETTA, 27 FEB – Poco più di un anno fa, il 15
febbraio 2021, fu trovato morto dagli altri migranti con i quali
condivideva un giaciglio. Stamani, sotto la stessa pioggia e con
lo stesso freddo di quel giorno, alcuni volontari, sono tornati
in quel luogo, sul lungomare di Ponente a Barletta, per
dedicargli una targa e lasciare dei fiori.
Il luogo è l’ex stazione della teleferica. Un tempo serviva per
portare il sale dalle saline di Margherita di Savoia al porto.
Da decenni inutilizzato, è diventato un rifugio per braccianti
stranieri. Ahmed Saki, originario del Marocco, era uno di loro e
aveva 47 anni l’anno scorso, quando fu trovato morto a causa del
freddo in quel rifugio di fortuna. Fu necessario l’intervento
dei vigili del fuoco per portare fuori il suo corpo, la pioggia
aveva reso inaccessibile la struttura.
Per denunciare le condizioni in cui quei migranti – per lo più
braccianti agricoli – vivono, i volontari hanno apposto una
targa, con su scritto “In ricordo di una persona da non
dimenticare”, Saki Ahmed, Khzarra (Marocco), 01/01/1974 –
Barletta, 15/02/2021, e deposto dei fiori, ma anche per
denunciare il degrado di quel luogo e il fatto che ancora ci
siano persone che lo usano come riparo.
“Siamo qui perché la sua morte non sia inutile, affinchè
questo cessi e a queste persone venga dato un posto decoroso in
cui dormire”, ha detto il presidente dell’ambulatorio popolare
Cosimo Matteucci. “Torneremo qui con le altre associazioni e
comitati – ha aggiunto Matteucci – per fare pressione perché
questa situazione deve finire per Ahmed Saki e per tutti quelli
che vivono qui dentro, per dare attenzione alle persone più
deboli”.

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