Calcio: arrestato da Gdf presidente della Reggina

Di Redazione / 05 Maggio 2022

CATANZARO, 05 MAG – Il presidente della Reggina Luca
Gallo è stato arrestato dalla Guardia di Finanza in esecuzione
di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Roma. I
reati ipotizzati nei confronti dell’imprenditore – che oltre ad
essere presidente del club che milita in serie B opera nel
settore dei servizi di sostegno alle imprese per la gestione e
la fornitura del personale – sono autoriciclaggio e omesso
versamento dell’Iva. I militari del nucleo di polizia economico
finanziaria della Gdf stanno eseguendo perquisizioni e
sequestri. Gallo è stato posto ai domiciliari. I finanzieri
hanno anche eseguito un decreto di sequestro preventivo, anche
per equivalente, di beni per 11.437.340 di euro e delle quote di
17 società. I provvedimenti sono stati emessi dal Gip su
richiesta della Procura, al fine di impedire la reiterazione dei
reati. Le indagini hanno riguardato i flussi finanziari tra le
numerose società facenti capo a Gallo. Il core business, dicono
gli investigatori, è rappresentato dalla somministrazione di
manodopera, in particolare dalla fornitura e gestione di
personale messo a disposizione di imprese terze, dislocate su
tutto il territorio nazionale e operanti nei più svariati
ambiti, dalla ristorazione ai servizi alberghieri, dalla pulizia
alle attività di logistica e facchinaggio. Complessivamente, le
società rientranti nel sequestro impiegano oltre 1700
dipendenti. “I provvedimenti – spiega la Gdf – traggono origine
da indagini e da attività svolte in sinergia con l’Ispettorato
Nazionale del Lavoro nel cui ambito veniva accertato lo
svolgimento di un’attività di somministrazione di personale
ricorrendo allo schema del fittizio appalto di servizi e
l’autofinanziamento attraverso il sistematico omesso versamento
delle imposte, in particolare dell’Iva e delle ritenute, nonché
dei contributi relativi ai dipendenti”. A Gallo, nel 2021, erano
già stati sequestrati beni per quasi 7 milioni. Dai successivi
accertamenti, dice ancora la Gdf, “sono stati acquisiti gravi
elementi indiziari in ordine al sistematico ‘reimpiego’ di
cospicue somme provento dall’omesso versamento dell’Iva per
acquisire il controllo e la gestione” della Reggina, che “non è
oggetto della misura cautelare”.

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