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Chi sono le “olgettine” alle quali la famiglia Berlusconi ha tolto l'assegno da 2.500 euro che versava il Cav

Sospesi i pagamenti e avviate le procedure di sfratto per le ragazze del cosiddetto "bunga bunga"

Redazione La Sicilia

03 Novembre 2023, 15:54

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Con la morte, lo scorso giugno di Silvio Berlusconi, la famiglia del Cav ha detto stop ai versamenti mensili e alle case in comodato d’uso per le venti ragazze che partecipavano alle serate di Arcore. La notizia, anticipata dal Corriere della Sera e confermata da fonti legali, segna la fine di un’era.

L’assegno di 2.500 euro, che per il leader di Forza Italia era un risarcimento per i danni di immagine patiti dalle giovani coinvolte nei processi Ruby, non verrà più corrisposto alle "olgettine" - Barbara Guerra, le gemelle De Vivo, Francesca Cipriani, Alessandra Sorcinelli solo per citarne alcune - che animavano le cene eleganti a Villa San Martino.

I pagamenti sono già stati sospesi, mentre il contratto in comodato d’uso di chi ha usufruito per anni di un’abitazione si estinguerà a fine anno.

Per la prima volta, da quando è iniziato lo scandalo che ha coinvolto l'allora premier e Karima El Mahroug e che ha portato nelle aule di giustizia il "bunga bunga", le ragazze che sognavano il mondo dello spettacolo sono sole e rischiano di essere nuovamente al centro della cronaca giudiziaria.

La procura di Milano ha fatto ricorso in Cassazione, si discuterà il 5 marzo 2024 davanti ai giudici della sesta sezione penale, contro il verdetto di assoluzione del processo Ruby ter dove le ragazze sono accusate di falsa testimonianza: per la pubblica accusa i soldi ricevuti negli anni sarebbero serviti a comprare il silenzio o le menzogne su quanto accaduto ad Arcore.

Le parcelle da pagare

Dall’udienza preliminare all’assoluzione del Tribunale del caso Ruby ter le udienze sono state 94. Sette anni di lavoro non solo per i magistrati ma anche per i difensori delle giovani ospiti delle serate ad Arcore molti dei quali sono rimasti a bocca asciutta: non hanno visto un euro di parcella.

C'è malumore misto a una presa d’atto o rassegnazione per aver lavorato gratis tra le file degli avvocati delle cosiddette "Olgettine" che più di 10 anni fa hanno animato le feste nella residenza di Silvio Berlusconi. La generosità dell’ex premier aveva garantito loro la copertura economica non solo per condurre una vita agiata ma anche per onorare le spese legali.

Ma ora, scomparso lui, la famiglia sta "tagliando i viveri". Sono arrivate le lettere di 'sfrattò per le ragazze che erano state sistemate dal Cavaliere, con un contratto di comodato gratuito, in ville ed appartamenti e sono stati sospesi gli ultimi vitalizi, 2500 euro mensili, di cui solo alcune beneficiavano ancora: già il 29 dicembre 2013 con una lettera affettuosa ma identica per tutte le aveva congedate spiegando che si trovava costretto a "chiudere i rubinetti". E tutto ciò con risvolti anche sul compenso degli avvocati che, eccetto alcuni che fanno parte del gruppo storico incaricato di seguire l'ex capo del Governo, non sono stati pagati.

Per questo sono state avviate anche azioni giudiziarie volte al «recupero crediti» nei confronti di coloro che, finite nella bufera delle indagini, hanno preso le distanze e, con alle spalle una famiglia benestante, si sono rifatte una vita. Altri avvocati allargano le braccia, perché la loro cliente «non ha più niente. Cosa vuole che faccia? Pazienza», dice uno.

«Finito il processo con l’assoluzione ci saremmo aspettati gratitudine da tutti - aggiunge un altro - e, invece, nulla. Quando la mia assistita è venuta da me con il suo compagno per l'incarico, mi aveva detto che, una volta risolto il problema, il presidente si sarebbe fatto carico delle spese. Ma non è andata così».