Contromanifesti delle Iene su Cutolo strappati ad Ottaviano

Di Redazione / 22 Febbraio 2022

NAPOLI, 22 FEB – Alcuni manifesti dove si racconta
parte della vita di Raffaele Cutolo, fatti stampare dalla ‘Iena’
Ismaele La Vardera, nel quale si sottolinea che Cutolo ”non è
un’anima benedetta”, sono stati strappati da diverse persone ad
Ottaviano (Napoli), dove il giornalista stava svolgendo un
servizio televisivo per commentare l’altro manifesto, quello
apparso alcuni giorni fa per le celebrazioni religiose ad un
anno dalla morte del boss della Nco (Nuova camorra organizzata).
Lo rende noto lo stesso giornalista che annuncia il servizio
nella puntata di domani sera.
”Dopo i manifesti dei giorni scorsi dove il boss era
definito ‘anima benedetta’ – ha spiegato La Vardera – avevamo
pensato ad un ‘contromanifesto’ dove si spiega chi è stato
davvero Cutolo. Stamattina abbiamo chiesto al sindaco Luca
Capasso il permesso per affiggere i manifesti e lui ci ha anche
messo a disposizione una persona per attaccarli in giro per il
paese. Abbiamo cominciato dalla piazza antistante il Municipio e
poi proseguito nelle zone periferiche, ma al ritorno abbiamo
notato che i manifesti davanti al Comune erano stati staccati.
Li abbiamo rimessi e a quel punto si sono avvicinate alcune
persone che ci hanno detto che Cutolo è morto e dovevamo
lasciarlo in pace, altri hanno detto che era una brava persona
‘rispettabile’, ed uno in particolare ha staccato quelli appena
riattaccati, ed ha cercato di strapparci il microfono. Altri
manifesti sono stati staccati in altri punti del paese. Ci hanno
anche detto di andare via”. ”Raffaele Cutolo non è un’anima
benedetta – si legge sul manifesto fatto affiggere dalla Iena –
E’ stato un camorrista fondatore della nuova camorra
organizzata. E’ responsabile degli omicidi di Mario Viscito,
Marcello Torre, Giuseppe Salvia. Si definiva ‘un Robin Hood’, in
realtà è stato un sanguinario criminale. La stessa moglie del
boss, Immacolata, ha detto di non seguire la sua strada. Ha
passato tutta la sua vita dietro le sbarre. Uomo senza onore e
dignità non ha mai chiesto scusa per i suoi delitti e non si è
mai pentito. E’ morto all’età di 79 anni nel carcere di Parma
portandosi dentro la tomba misteri su tanti omicidi non ancora
risolti”

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