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Covid, messe di Natale potrebbero essere anticipate alle ore 20

Di Redazione |

ROMA – Le Messe di Natale saranno celebrate “in condizioni di sicurezza, nella piena osservanza delle norme”. Lo ha assicurato oggi la Conferenza episcopale italiana confermando la sua piena collaborazione con il governo. Che a sua volta sta pensando di proporre l’orario delle 20 del 24 dicembre per l’inizio delle cerimonie. Ipotesi emersa nell’incontro dei capigruppo. Per quanto riguarda la Cei, comunque, «i dati diffusi negli ultimi giorni sul fronte della pandemia rilevano sensibili miglioramenti, ma ci dicono che ancora non ne siamo fuori. Non devono venire meno pertanto la responsabilità e la prudenza», ha sottolineato monsignor Mario Meini, vescovo di Fiesole e pro-presidente della Cei (il cardinale presidente Gualtiero Bassetti è ancora in convalescenza), introducendo i lavori della sessione straordinaria del Consiglio Episcopale Permanente.

Partendo dalla «risonanza mediatica» sulla questione degli orari delle Messe, monsignor Meini ha sottolineato: «Se le liturgie e gli incontri comunitari sono soggetti a una cura particolare e alla prudenza, ciò non deve scoraggiarci: in questi mesi è apparso chiaro come sia possibile celebrare in condizioni di sicurezza, nella piena osservanza delle norme. Siamo certi che sarà così anche nella prossima solennità del Natale e continuerà ad essere un bel segno di solidarietà con tutti». La questione degli orari sembra dunque archiviata: le parrocchie italiane si adegueranno alle disposizioni e se dunque sarà necessario, la Messa del 24 notte non si celebrerà come da tradizione a mezzanotte ma verrà anticipata di qualche ora. «Non è lo scoccare della mezzanotte che decide il valore del Natale», commenta al proposito monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontifica Accademia per la Vita, ricordando che già da anni «il Papa celebra alle 21 a San Pietro, non è uno scandalo così particolare anticipare se ci sono problemi». E sempre Paglia annuncia che, a causa del Covid, non si terrà a Natale il tradizionale pranzo per i poveri a Santa Maria in Trastevere organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio.

«Andremo a trovare gli anziani, i barboni, i senza fissa dimora, alle stazioni, sotto i ponti, dove sono, e portandogli un bel pranzo e il regalo. Quello che conta è non farsi rubare il Natale da questo clima, dal coronavirus e neanche da decisioni sciocche. Possiamo fare un Natale anche così». Intanto la diocesi di Rimini ha disposto uno screening per tutti i sacerdoti e i diaconi in vista delle Messe di Natale per scongiurare contagi. L’appuntamento per il tampone rapido, come riferito dal vicario don Maurizio Fabbri, è stato fissato al 16 dicembre. A Roma, invece, la diocesi invita a celebrare a casa la festa dell’Immacolata dell’8 dicembre. Il Papa, come annunciato, non andrà in piazza di Spagna, per evitare di causare con la sua presenza assembramenti. Ma la tradizione verrà ‘conservatà dai francescani e dai vigili del fuoco che saranno sul posto a rendere omaggio alla Madonna.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA