Notizie Locali


SEZIONI
Catania 16°

Italia

Covid: per ora nessun lockdown nazionale, nel Dpcm Italia divisa in 3 aree per scenari di rischio

Di Redazione |

ROMA – Appena terminata la riunione tra governo centrale e governatori era tanta la curiosità per le misure che ora l’esecutivo Conte vuole adottare per contrastare ancora di più l’avanzata dell’epidemia da coronavirus. La firma nuovo Dpcm dovrebbe arrivare domani sera. Ma nell’intervento che il premier ha fatto alla Camera subito dopo il confronto con le Regioni, il presidente ha dato alcune anticipazioni. Non ha parlato di un lockdown totale, ma di misure che saranno prese a seconda degli scenari che si verificheranno regione per regione.

«La curva dei contagi di sabato ha imposto un nuovo corpus delle misure restrittive da adottare anche prima di mercoledì 4 novembre – ha spiegato Conte. Dopo un ulteriore interlocuzione con i presidenti delle Camere ho chiesto di poter anticipare già ad oggi queste mie comunicazioni così che il parlamento possa esprimersi prima di adottare il provvedimento». 

«Ci sono specifiche criticità in Regioni e province autonome. L’rt nazionale è a 1,7 ma in alcune regioni ovviamente il dato è superiore. Esiste un’altra probabilità che 15 regioni superino le soglie critiche nelle aree delle terapie intensive e delle aree mediche nel prossimo mese» ha detto Conte. E fra le regioni vicine alla soglia critica c’è anche la Sicilia.

«Il quadro epidemiologico è in via di transizione verso lo scenario 4 (il più pericoloso, ndr) con particolare riferimento ad alcune regioni» ha aggiunto. «E alla luce degli ultimi report  e della situazione particolarmente critica in alcune regioni siamo costretti a intervenire in una ottica di prudenza per mitigare il contagio con una strategia che va modulata sulle differenti criticità» delle Regioni.

«Nel prossimo dpcm indicheremo 3 aree con tre scenari di rischio con misure via via più restrittive. L’inserimento di una Regione avverrà con un’ordinanza del ministro della Salute». Questi scenari dovranno tener conto – ha spiegato tra l’altro il premier – dell’indice di replicabilità del virus, dei focolai e della situazione dell’occupazione dei posti letto negli ospedali. 

Gli scenari di rischio che tengono conto delle valutazioni di Iss e Consiglio superiore di sanità sono basateisu 21 parametri (tra i quali il numero dei casi sintomatici, i ricoveri, i casi nelle Rsa, la percentuale di tamponi positivi, il tempo medio tra sintomi e diagnosi, il numero di nuovi focolai, l’occupazione dei posti letto sulla base dell’effettiva disponibilità). Si tratta di un sistema, quindi, molto articolato».

«Secondo i parametri stabiliti dall’Iss il quadro epidemiologico descritto è in fase di transizione verso lo scenario 4 – ha detto Conte -. Un quadro epidemiologico diffusamente grave con specificità in alcune regioni e province autonome. L’aumento rapido dell’incidenza è coerente con l’aumento dell’Rt nazionale.  

«Introdurremo – ha anticipato il premier – il limite agli spostamenti da e verso le regioni con elevati coefficienti di rischio» salvo esigenze di lavoro, studio e salute. 

Nel dpcm si prevede «anche integralmente» la didattica a distanza per le scuole di secondo grado. 

Il governo prevede di adottare a livello nazionale anche “limiti alla circolazione delle persone nella fascia serale più tarda”. 

«Chiudiamo – ha detto ancora – nei giorni festivi e prefestivi i centri commerciali ad eccezione di negozi alimentari parafarmacie e farmacie ed edicole dentro i centri commerciali».

Il governo prevede a livello nazionale «la riduzione al 50 % del limite di capienza dei mezzi pubblici locali».

«In linea con la chiusura delle sale bingo e delle sale scommesse» introdotta con il Dpcm dello scorso 24 ottobre, «chiudiamo anche i corner per le scommesse e giochi ovunque siano», ha annunciato il premier.

Tra le misure restrittive che verranno assunte a livello nazionale nelle prossime ore c’è anche “«a chiusura di musei e mostre».

«Siamo coscienti delle ripercussioni sulle attività economiche – ha detto il premier -, sulla produzione e sui redditi. Non vi può essere nessun dilemma tra la protezione della salute individuale e collettiva e la difesa della nostra economia. Tanto più saremo efficaci nel piegare la curva dei contagi e tanto più velocemente si potranno allentare le restrizioni evitando un deterioramento insostenibile del tessuto economico e sociale”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


Articoli correlati