Ex insegnante uccisa, chiusa l’indagine sul cugino

Di Redazione / 21 Aprile 2022

BOLOGNA, 21 APR – La Procura di Bologna ha chiuso
l’inchiesta sull’omicidio di Natalia Chinni, insegnante in
pensione di 72 anni, uccisa il 29 ottobre dai pallettoni sparati
da una fucile calibro 12, mentre stava riparando la recinzione
della sua proprietà di Santa Maria Villiana di Gaggio Montano
(Bologna). Il pm Antonello Gustapane ha inviato l’avviso di fine
indagine al cugino, Fabio Ferrari, accusato di omicidio
aggravato da futili motivi di vicinato.
I due avevano infatti già litigato in passato per questioni
di confini e i loro rapporti erano da tempo deteriorati.
Gravemente ferita, Natalia sarebbe riuscita a raggiungere la
propria auto per prendere il cellulare, poi si è trascinata
verso casa e, dopo aver salito alcuni gradini è entrata, ma ha
perso i sensi prima di riuscire a chiedere aiuto. In serata era
stata poi ritrovata senza vita dal figlio.
Ferrari era stato indagato fin da subito per omicidio
aggravato dai futili motivi e dal 14 dicembre è sottoposto ai
domiciliari, con ordinanza del Gip. E’ accusato anche di
detenzione illegale di armi, reato di cui risponde ora anche la
moglie, Loredana Bicocchi, in relazione al fucile, a diverse
munizioni da caccia e a una pistola. Armi detenute in violazione
del divieto disposto dal prefetto di Bologna, nel dicembre
2020. La moglie ne risponde, per il fucile, anche al fine di far
conseguire al marito l’impunità per l’omicidio. I due coniugi
sono difesi dagli avvocati Angelita Tocci e Franco Oliva.
Nel corso delle indagini è stata disposta dalla Procura una
consulenza psichiatrica che ha concluso per la piena
imputabilità di Ferrari.

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