Gaslini Genova ha accolto 168 piccoli pazienti ucraini, 17 gravi

Di Redazione / 12 Aprile 2022

GENOVA, 12 APR – “Dal 24 febbraio all’11 aprile
abbiamo accolto 168 pazienti ucraini per gli accertamenti
necessari, tra accessi in Pronto Soccorso, Day Hospital e
ricoveri. Tra questi 17 bambini affetti da patologie gravi sono
riusciti ad arrivare al Gaslini grazie alla cooperazione
internazionale realizzata sotto l’egida della Protezione
Civile”. Lo ha detto Renato Botti, direttore generale dell’Irccs
‘Giannina Gaslini’. Tutti i 17 pazienti ucraini provengono da
Rzeszów, in Polonia, dove l’Istituto si è messo a servizio per
una settimana per il coordinamento nazionale della gestione
dell’emergenza con l’invio di una equipe medico infermieristica
pediatrica, guidata dal Andrea Moscatelli, direttore del
dipartimento di Emergenza e della Terapia intensiva neonatale e
pediatrica, che anche dopo il ritorno in Italia, continua a
prendersi cura dei bambini che non possono più essere curati in
Ucraina, collaborando con la Protezione civile per organizzare
il trasferimento dei piccoli e delle loro famiglie. L’Istituto
ha messo a disposizione i suoi specialisti per dare una risposta
a pazienti oncologici o affetti da gravi patologie neurologiche
e gastroenterologiche. “Siamo felici di poter offrire a due
medici provenienti dall’Ucraina la possibilità di proseguire
presso il Gaslini l’attività di ricerca clinica in ambito
pediatrico svolta nel loro paese e interrotta a causa della
guerra: il nostro istituto ha emesso bando di pubblica selezione
per soli titoli per il conferimento in via di urgenza di due
borse di studio per laureati in medicina e chirurgia connesse
alla situazione di emergenza causata dal conflitto in Ucraina,
da svolgersi alla Clinica pediatrica e reumatologica” ha detto
Botti. Fin dai primi giorni di conflitto Il Gaslini ha chiesto
alla sua onlus di avviare una raccolta fondi per la presa in
carico dei piccoli e per accogliere e mettere in sicurezza anche
i loro famigliari. La raccolta ha raggiunto oltre 96 mila euro
in un mese. Parte dei fondi sono già stati utilizzati per
garantire una prima ospitalità in Polonia, prima del
trasferimento in Italia in una pensione a Rzeszow.

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