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Guerriglia a Roma, Forza Nuova: «Ritirare il Green pass o la rivoluzione popolare non si ferma»

Gli esponenti del movimento hanno diffuso un comunicato. Il giorno dopo i disordini nella Capitale, 13 persone sono finite in manette e 600 sono state identificate

Di Redazione |

«Da domani, dal 15 ottobre, e fino a che il Green pass non verrà ritirato definitivamente la rivoluzione popolare non fermerà il suo cammino, con o senza di  noi». Così in un comunicato gli esponenti di Forza Nuova che – commentando gli arresti nel movimento di estrema destra dopo i disordini di ieri a Roma – aggiungono: «la giornata romana di ieri fa da spartiacque tra vecchio e nuovo». Per gli esponenti di Forza Nuova, il popolo «ha deciso di alzare il livello dello scontro». 

E il giorno dopo la violenta manifestazione dei "No Pass" nella Capitale, i militanti dell’ultradestra e altri violenti pagano il conto dei disordini con tredici persone finite in manette. Ma nonostante la risposta delle forze di polizia, l’onda di violenza non si è fermata: dopo i tafferugli in strada e l’assalto alla sede della Cgil, nella notte a Roma è finito nel mirino anche il Policlinico Umberto I: i medici erano "colpevoli" di aver soccorso un manifestante No Vax ferito, che però si rifiutava di sottoporsi al triage e alle misure di contenimento anti-Covid. 

Nell’ennesimo raid una quarantina di manifestanti hanno fatto irruzione nell’ospedale sfondando la porta di ingresso e un’infermiera è stata ferita alla testa con una bottiglia, con due agenti di polizia rimasti contusi mentre i teppisti seminavano il panico tra i sanitari, che sigillavano i locali per proteggere i pazienti. Quattro feriti che si aggiungono al bilancio dei 38 agenti delle forze dell’ordine medicati dopo gli scontri in una giornata incandescente, dove lo squadrismo nero di pochi ha solo innescato la rabbia sociale di gente comune, ristoratori, camionisti, piccoli imprenditori e dipendenti di aziende: molti di loro hanno affrontato a viso aperto (e volto scoperto) «i nemici del popolo», in alcuni casi anche con lanci di bottiglie e slogan da battaglia. Si tratta della maggior parte dei 600 identificati anche provenienti da diverse regioni del Nord, arrivati con pullman organizzati, in minivan o in moto. I generali del disordine invece, che si aggiravano tra la folla coordinando gruppi di esagitati, sono stati arrestati in differita alcune ore dopo gli scontri. I nomi dei leader di Forza Nuova fermati, Roberto Fiore, Luigi Aronica e Giuliano Castellino, non sono affatto nuovi nelle informative della Digos. E Aronica, l’ex Nar fondatore dei primi Nuclei Armati Rivoluzionari, ha già alle spalle 18 anni di carcere per terrorismo. Con loro in manette sono finiti anche ex esponenti del movimento nazifascista 'Militià, decaduto qualche anno fa dopo una serie di arresti.

Ma ci sono anche volti emergenti dell’estremismo di destra, come la 39enne Pamela Testa, anche promotrice della manifestazione, e personaggi finiti alla ribalta dei gruppi social sulla scia delle proteste contro le misure anti-Covid, come il ristoratore Biagio Passaro, leader del movimento "IoApro". Quest’ultimo – anche brand manager del franchising Regina Margherita – durante l’assalto alla sede del sindacato aveva persino girato una diretta video su Facebook intitolata «Si sfonda la sede della Cgil», con l’ingresso della folla nei locali. Per gli episodi di Roma sono finora state arrestate tredici persone, che adesso a vario titolo dovranno rispondere dei reati di danneggiamento aggravato, devastazione e saccheggio, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Anche il corteo più pacifico di Milano – che ha mandato in tilt il traffico in città – ha un suo bilancio, con una 25enne arrestato per aver colpito un agente e altri 57 denunciati per interruzione di servizio pubblico e violenza privata e, di questi, 6, sono anche accusati di istigazione a disobbedire alle leggi e per manifestazione non preavvisata. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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