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Il Coronavirus come una calamità: stop a tasse in “zone rosse”

Di Redazione |

ROMA – Sospensione dei pagamenti di tasse e cartelle. Ma anche delle bollette elettriche. Accesso più facile al Fondo di garanzia delle Pmi. E un accordo con l’Abi per mettere in stand by anche le rate dei mutui. Il governo si attrezza a trattare il Coronavirus come le calamità naturali e a mettere in campo, con un nuovo decreto legge, e «in tempi molto rapidi», le stesse misure di sostegno economico che si applicano in caso di terremoti e alluvioni. E intanto convoca al ministero del Lavoro sindacati e aziende, per coordinare gli interventi a tutela dei lavoratori.

I tecnici del ministero dell’Economia sono rimasti al lavoro anche oggi – e il ministro Roberto Gualtieri in stretto contatto da Riad con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte – per predisporre il nuovo provvedimento urgente che accompagnerà il primo decreto sul Coronavirus che ha consentito, intanto di isolare le “zone rosse” dei focolai di Lombardia e Veneto. La sospensione dei pagamenti dovrebbe riguardare sia i tributi erariali che quelli locali, oltre al versamento dei contributi previdenziali. Il Mef punta a inserire nel decreto anche facilitazioni per l’accesso delle imprese coinvolte dall’emergenza Coronavirus al Fondo di garanzia per le Pmi. E si sta valutando la fattibilità anche di altri interventi, come contributi per la ripresa delle attività una volta accertati i danni. In più, come fa sapere anche l’Abi, sono in corso in queste ore contatti con l’associazione delle banche per siglare un accordo che consenta anche la sospensione dei pagamenti delle rate dei mutui bancari.

Intanto la titolare del Lavoro Nunzia Catalfo ha chiamato al ministero sindacati, imprese, artigiani, e ha annunciato l’estensione degli ammortizzatori sociali, compresa la cassa integrazione in deroga per le imprese sotto i 6 dipendenti, per proteggere i lavoratori delle aree dei focolai, non solo i residenti ma anche quelli che, pur abitando fuori dalle ‘zone rossè resteranno a casa per le aziende chiuse. La velocità della convocazione ha incontrato il favore delle parti sociali, che aspettano però, come ha sottolineato il leader della Cgil Maurizio Landini, misure che tutelino non solo i dipendenti ma anche «autonomi e partite Iva». E servirà un confronto pure sui lavoratori pubblici, dicono anche Cisl e Uil, che chiedono di proporre a Bruxelles di scomputare queste spese eccezionali per gli ammortizzatori dal fiscal compact. Per i dipendenti pubblici Fabiana Dadone ha preannunciato che si sta lavorando per ampliare il lavoro agile. Smart working, andando anche oltre i limiti di legge e dei contratti collettivi, ha aggiunto Catalfo, è una delle strade da implementare anche per i dipendenti privati. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA