la ragazza uccisa dal fidanzato
Il papà di Giulia: “Ragazze, denunciate così avrete salva la vita”. Migliaia alla fiaccolata: “E’ la figlia di tutti”
"Per noi è tardi, ci impegneremo perché questo non succeda più". Il padre di Filippo: "Non capiamo come possa essere successo"
«Io prometto di non essere mai come Filippo». E’ il messaggio per Giulia che sull’inferriata della casa di Vigonovo, in provincia di Venezia, ha messo Emanuele, un bambino di 11 anni. Un impegno messo con la mano sul cuore, là dove abitava la ragazza uccisa dall’ex fidanzato, suo coetaneo, Filippo Turetta. Non c’è solo la ‘promessa’ ma anche un’immagine: la foto di Giulia – pubblicata su molti media – che abbraccia un albero, il suo passato, ora la ritrae che avvolge con le sue braccia un’enorme matita gialla, doveva essere il suo futuro di disegnatrice e fumettista.

Vigonovo, un paese che non supera i 10mila abitanti, è tutto lì in via Aldo Moro davanti alla villetta silenziosa, così come la gente che si raccoglie in una processione incessante: scomparsa sabato scorso, trascinata a forza da Filippo, Giulia è ora la ‘figlia di tutti’ dicono gli abitanti del paese. Un lutto che si estenderà all’intero Veneto nel giorno dei funerali della ragazza, come ha disposto il presidente Luca Zaia.
Il primo messaggio di oggi era stato del padre Gino, rimasto vedovo un anno fa. L’uomo, rimasto chiuso in casa con gli altri due figli per molte ore, si era manifestato sui social con un messaggio: «Amore, mi manchi già tantissimo. Abbraccia la mamma e dalle un bacio da parte mia». Poi una citazione: «L’amore vero non umilia, non delude, non calpesta, non tradisce e non ferisce il cuore. L’amore vero non urla, non picchia, non uccide».
Quando esce davanti al cancello Gino Cecchettin dice brevemente: «Da questa vicenda deve nascere qualcosa. Noi come famiglia ci impegneremo attivamente affinché questo non succeda più, perché altre ragazze, altre donne, parlo a nome anche di Elena, faremo qualcosa». «A noi come famiglia – ha aggiunto, davanti alla villetta di Vigonovo – ovviamente Giulia manca tantissimo». Gino Cecchettin ha voluto lanciare un messaggio «a tutte le donne»: «Guardatevi bene nella vostra relazione. Comunicare col papà, col fratello, con chiunque vi possa dare fiducia. Ma se avete anche solo il minimo dubbio che la relazione non sia quella che voi desiderate – dice il papà di Giulia – comunicatelo, perché è solo in questo modo che avrete salva la vita, per non essere qui a celebrare di nuovo un altro femminicidio». Io come padre ovviamente mi faccio delle domande, e purtroppo il tempo è passato. È troppo tardi adesso – conclude – Facciamo qualcosa per chi ancora ha la possibilità di restare qua».

Un’ultima frase è sulla laurea di Giulia, l’aspettavano giovedì all’Università per la cerimonia, e le verrà comunque conferita ma per lui «i fiocchi rossi messi sul cancello indicano che l’ha già presa» mentre glissa alla domanda se abbia sentito i genitori di Filippo.

Intanto, arrivano alla spicciolata ancora anziani, mogli e mariti, coppie di ragazzini, tante mamme o papà con i figli. Appoggiano sul cancello il loro mazzo di fiori (ce ne sono di ogni colore con rose bianche e rosse per prime) si fanno il segno della croce, mettono letterine, biglietti e peluche. C’è chi si spinge oltre appendendo un quadro con dipinti, in un cielo che volge al tramonto, due cuori uno rosso ed uno bianco.Il silenzio è surreale per tutta giornata; non si sentono squillare neppure i cellulari, c’è tanto rispetto e dolore, preghiere sussurrate, e qualche sommessa richiesta di giustizia per Giulia. In giornata in via Aldo Moro era arrivato anche il generale Nicola Conforti, comandate provinciale dei Carabinieri di Venezia. L’alto ufficiale ha fatto solo una breve comunicazione: «La famiglia Cecchettin ha appreso la notizia dell’arresto in Germania di Filippo Turetta con grande dignità», prima di allontanarsi a passo svelto.

Il padre di Filippo: “Siamo sotto shock, non capiamo”
«Siamo ancora sotto shock da quello che ha combinato nostro figlio. Non capiamo come possa essere successa una cosa del genere, e porgiamo le massime condoglianze, siamo vicinissimi alla famiglia di Giulia, perché le volevamo bene». A fatica, Nicola Turetta ha parlato stasera con i giornalisti uscendo dalla casa di Torreglia (Padova). Giulia «l’abbiamo conosciuta bene. Veniva qua con Filippo ci vedevano. Sembrava una coppia perfetta; nessuno riporterà più Giulia. Siamo molto vicini a questa famiglia, e non riusciamo a capire come possa aver fatto una cosa così un ragazzo a cui abbiamo cercato di dare tutto».
La fiaccolata per Giulia
“Chi dimentica cancella” è lo striscione che apre la fiaccolata organizzata a Vigonovo (Venezia), con in testa i familiari di Giulia Cecchetin la 22enne uccisa a coltellate. Un omicidio per cui è stato arrestato l’ex fidanzato Filippo Turetta. Migliaia le persone che reggono le candele ai lati delle strade e che vedono sfilare parenti e autorità. Nonostante la folla di migliaia di persone è assordante il silenzio di chi è venuto a rendere un omaggio a Giulia.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA