Il Senato approva la separazione delle carriere tra pm e giudici, protesta in aula «in nome di Falcone e Borsellino»
Il M5s espone le foto dei magistrati uccisi dalla mafia, il Pd mostra la Costituzione rovesciata
Secondo via libera del Parlamento alla riforma della giustizia. Con 106 voti favorevoli, 61 contrari e 11 astensioni, l’aula del Senato ha approvato il disegno di legge di revisione costituzionale sulla separazione
delle carriere della magistratura, tra pm e giudici. Tornerà alla Camera (dove era stato approvato il 16 gennaio scorso) per il terzo step e successivamente al Senato.
Proteste in aula al momento del voto, con le opposizioni che hanno mostrato cartelli contro la riforma. In aula il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Il M5S nell’aula del Senato al termine del voto ha sollevato dei cartelli chiedendo alla maggioranza di non portare avanti questa legge in nome di Falcone e Borsellino, tirati in ballo dal centrodestra continuamente, in maniera impropria e offensiva nei confronti dei due simboli dell’antimafia. Nella stessa protesta i Cinquestelle hanno denunciato che la separazione delle carriere viene, piuttosto, fatta per portare a compimento il progetto di Licio Gelli e quello di Silvio Berlusconi. I senatori del Pd, invece hanno mostrato il testo della costituzione capovolto.
«Siamo orgogliosi di avere portato all’approvazione dell’Aula di Palazzo madama una storica riforma della giustizia, che modifica la Costituzione, introduce la separazione delle carriere e, soprattutto, introduce il sorteggio per il CSM ponendo fine alla lottizzazione correntizia e al mercimonio delle cariche. Una riforma che dedichiamo a Silvio Berlusconi», ha invece detto il presidente dei senatori di FI, Maurizio Gasparri.