Notizie Locali


SEZIONI
Catania 24°

agenzia

Incendio a Roma, si indaga sulle cause, decine gli sfollati

Tre feriti ancora gravi. Il minisindaco: 'Carte del cantiere ok'

Di Redazione |

ROMA, 03 GIU – Il giorno dopo l’incendio di via D’Onofrio, Colli Aniene si sveglia con un residente in meno, tragicamente ucciso dal rogo, tre intubati di cui due più gravi e parecchi feriti in ospedale, un’ottantina di sfollati e tante domande, ancora senza risposta. Cosa ha scatenato le fiamme che hanno distrutto tre civici di una palazzina della periferia est di Roma? Le ipotesi che sono circolate nelle ultime ore sono state tante, a partire dai sospetti sui materiali dei lavori in corso sull’edificio, che stava realizzando il ‘cappotto’ con il Superbonus 110%. Anche le impalcature della ditta e i pannelli del cappotto hanno preso fuoco, come hanno raccontato alcuni residenti, avvolgendo il palazzo fino al tetto. Ieri si parlava, per esempio, di bombole di acetilene che sarebbero esplose (i residenti parlano di ‘boato’). Qualcuno la sera prima avrebbe sentito odore di gas. Ma tutto è da chiarire. I vigili del fuoco stanno lavorando a una informativa da consegnare alla Procura di Roma: una volta che i magistrati l’avranno acquisita, potranno procedere all’apertura formale di un fascicolo. In questo ambito verrà affidato l’incarico per effettuare l’autopsia sul corpo di Antonio D’Amato, l’80enne deceduto. Al presidente del IV Municipio Massimiliano Umberti, “non risultano irregolarità” di ordine burocratico per il cantiere. Intanto migliorano le condizioni di molti feriti. Dei 13 in ospedale di ieri, quattro sono stati dimessi oggi: un bambino dal Sant’Eugenio, due dal San Giovanni e uno dall’Umberto I fa i conti il bollettino della Regione Lazio. Al San Giovanni resta dunque una sola persona, in osservazione al pronto soccorso. Al Policlinico invece tre persone asintomatiche potrebbero lasciare l’ospedale già nelle prossime ore, 3 sono in attesa di una nuova Tac al torace e 2 di ulteriori cicli di camera iperbarica. Più severe ma stazionarie le condizioni dei tre pazienti che restano intubati al Sant’Eugenio, in prognosi riservata. Due in particolare sarebbero più gravi: uno si trova a Grandi ustioni con traumi profondi; l’altra, una donna, è in Rianimazione a causa di una intossicazione. La qualità dell’aria, fa sapere la Regione Lazio, non risulta al momento compromessa dall’incendio.

COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA
Di più su questi argomenti: