Inchiesta Girgenti Acque, Procura chiede 47 rinvii a giudizio

Di Redazione / 23 Febbraio 2022

AGRIGENTO, 23 FEB – La Procura di Agrigento – con
l’aggiunto Salvatore Vella e il pool di sostituti composto da
Antonella Pandolfi, Paola Vetro e Sara Varazzi – hanno chiesto,
al gip, il rinvio a giudizio di 47 indagati nell’ambito
dell’operazione “Waterloo” della Dia, Guardia di finanza e
Carabinieri e che sostiene come professionisti, politici,
istituzioni e forze dell’ordine fossero – secondo l’accusa –
asserviti a Girgenti Acque (la società che si occupava della
gestione del servizio idrico nell’Agrigentino) in cambio di
favori e posti di lavoro per familiari, amici e amanti. Il pool
di pm non arretra rispetto all’impostazione originaria che ha
portato, sette mesi fa, ai fermi di 8 persone. Fermi che però
non superarono il vaglio di gip e tribunale del riesame che
rimise tutti in libertà.
L’inchiesta “Waterloo” ruota attorno alla figura
dell’imprenditore Marco Campione, ex presidente e “dominus” di
Girgenti Acque, al quale si contesta di avere messo in piedi un
sistema di corruzione a tutti livelli. Oltre al sessantenne
imprenditore, titolare di una catena di aziende che operano nel
commercio di diversi settori, erano finiti in carcere altri 7
collaboratori. Nella lista dei 47 indagati a cui è stato
notificato l’avviso di fine inchiesta ci sono i vertici di
Girgenti Acque prima del commissariamento, (avvenuto nel
novembre del 2018) politici, professionisti, forze dell’ordine,
l’ex prefetto Nicola Diomede, accusato di avere “salvato”
Girgenti Acque da un’interdittiva antimafia, e il presidente
dell’Ars Gianfranco Miccichè al quale si contesta l’accusa di
finanziamento illecito al partito. Fra i reati contestati:
l’associazione a delinquere, il concorso esterno, l’abuso di
ufficio e la truffa. Sotto inchiesta anche Giovanni Pitruzzella,
avvocato generale presso la Corte di Giustizia dell’Unione
Europea, al quale si contesta il concorso esterno in
associazione a delinquere.

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