L'Anm: «Nordio firmò contro la separazione delle carriere». Il ministro: «Vero, poi ho cambiato idea»
L'associazione nazionale magistrrati ha diffuso un documento sottoscritto anche dell'allora procuratore di Venezia
«Contrario da pubblico ministero, favorevole da ministro. Carlo Nordio, il guardasigilli che oggi dà il nome al disegno di legge costituzionale per la separazione delle carriere, è lo stesso Carlo Nordio che, da pm, firmava un appello contro la separazione. Lo dimostra questa lettera firmata dall’allora magistrato a Venezia e inviata all’Anm. Era il 3 maggio 1994».
Lo ha rivelato il online "La magistratura", a cura dell’Associazione nazionale magistrati, in cui viene anche pubblicato un documento del 1994 con intestazione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Venezia, che fu inviato via fax alla sede romana dell’Associazione nazionale magistrati, in cui Nordio
sottoscrive assieme ad altri magistrati di essere «contrario alla divisione delle carriere dei magistrati con funzioni requirenti e con funzioni giudicanti».
La replica del ministro
Firmai contro la separazione delle carriere, «nel '92 eravamo tra stragi e tangentopoli. Io stesso ero oggetto di attacchi da parte della politica perché avevo arrestato democristiani e socialisti, e la magistratura doveva restare compatta. Ma tre anni dopo scrissi che stavamo esagerando, e che erano necessarie riforme radicali».
E’ quanto ha affermato il ministro della Giustizia Carlo Nordio, in un passaggio di un’intervista di oggi sul "Giornale", rilanciata sui social del ministero. «Il Giornale e il Corriere uscirono con un titolo in prima pagina: Il giudice Nordio si pente. Da allora, non ho più cambiato idea. E nel 1997 fui chiamato dai probiviri dell’Anm per render conto delle mie idee eretiche. Naturalmente li mandai al diavolo. Ho recuperato la corrispondenza e l’ho fatta metter nel sito del ministero». Nordio ha anche ricordato di aver scritto della separazione delle carriere «la prima volta 30 anni fa, e naturalmente fui pesantemente criticato dall’Anm. Non era facile a quei tempi mantenere la barra dritta. Ora questa impresa si sta realizzando».