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Libia, il ministro Piantedosi accusato a Bengasi di ingresso illegale e respinto come «persona non gradita»

Il capo del Viminale era con una delegazione di cui facevano parte anche il commissario Ue alle migrazioni e i ministri degli Interni di Grecia e Malta

Redazione La Sicilia

08 Luglio 2025, 17:56

A Napoli iniziati i lavori di Med 5

Nei saloni del Palazzo Reali di Napoli il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi presiede la riunione dei ministri dell'Interno dei Paesi MED5 (Italia, Cipro, Grecia, Malta, Spagna), 12 aprile 2025 ANSA/CIRO FUSCO

Il governo dell’est della Libia ha respinto una delegazione di ministri europei al loro arrivo a Bengasi. Lo ha riferito l’Afp citando un comunicato delle autorità dell’est della Libia, governo parallelo a quello di Tripoli. Della delegazione facevano parte il commissario Ue alle migrazioni e i ministri degli Interni di Grecia, Malta e quello italiano Matteo Piantedosi.

Nella nota si parla di un «mancato rispetto delle procedure di ingresso e soggiorno dei diplomatici
stranieri stabilite dal governo libico e al loro l’arrivo gli è stato notificato «l'obbligo di lasciare il territorio libico quali persone non grate».

Secondo quanto riportato nel comunicato n. 19 del 2025, il governo sostenuto dal Maresciallo Khalifa Haftar ha affermato che i comportamenti delle delegazioni in visita costituiscono una violazione delle leggi nazionali che regolano l’ingresso e gli spostamenti dei diplomatici sul territorio libico, e che esse non hanno rispettato le procedure ufficiali previste né si sono coordinate con il Ministero degli Esteri libico.

Il comunicato chiarisce che le delegazioni straniere sono atterrate all’aeroporto Benina di Bengasi senza rispettare le normative vigenti, motivo per cui sono state invitate a lasciare immediatamente il Paese e dichiarate non benvenute. Il governo ha ribadito l’impegno della Libia a collaborare con le missioni diplomatiche e le organizzazioni internazionali nel rispetto della legislazione nazionale e degli accordi e trattati internazionali, purché venga rispettata la sovranità del Paese e delle sue istituzioni.

Questa decisione arriva in risposta alla recente visita dei ministri dell’Interno europei alla capitale Tripoli, dove si sono incontrati con il Primo Ministro del Governo di Unità Nazionale, Abdelhamid Dabaiba, e i suoi ministri. Il governo dell’est ha interpretato tale visita come un affronto diretto e un riconoscimento implicito del governo rivale con sede a ovest. Questa mattina il Ministro dell’Interno ad interim del Governo di Unità Nazionale, Imad Mustafa Al-Trabelsi, ha ricevuto il Ministro dell’Interno italiano Matteo Piantedosi, il Ministro dell’Interno greco Michalis Chrisochoidis e il Ministro dell’Interno maltese Byron Camilleri, presso il complesso delle sale di Ghabet Al-Nasr nella capitale Tripoli, per discutere il dossier dell’immigrazione irregolare.

Incomprensione

Fonti qualificate però che c'è stata «un’incomprensione protocollare non gestita dalla rappresentanza italiana alla base dello stop alla missione diplomatica» con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi a
Bengasi, in Libia. Il problema, sottolineano le stesse fonti, «non ha mai riguardato assolutamente la componente italiana della delegazione e men che mai i rapporti bilaterali con l'Italia».