Mafia: esposto a Trieste ciò che resta di auto scorta Capaci

Di Redazione / 14 Marzo 2022

TRIESTE, 14 MAR – Il tricolore che copre il grande
cubo nel piazzale davanti al Teatro Miela è stato sollevato
davanti alle autorità locali e ai tanti studenti giunti con le
scuole. Sotto la bandiera c’è, un po’ compattato, ciò che resta
dell’auto della scorta di Giovanni Falcone, che precedeva quella
del magistrato lungo l’autostrada e saltò in aria all’esplosione
del tritolo piazzato dalla mafia in un canale di scolo sotto il
manto stradale. Era il 23 maggio 1992, a far deflagrare i 500
chilogrammi di esplosivo fu il mafioso Giovanni Brusca.
La vettura, chiamata in codice Quarto Savona Quindici,
resterà esposta per tre giorni, il tempo in cui si svolgerà la
rassegna di impegno civile a favore della lotta alla mafia,
Perquod, in cui sono previsti incontri con scrittori e
giornalisti del settore.
Oggi irriconoscibile, l’auto era una Croma blindata a bordo
della quale viaggiavano gli agenti Antonio Montinaro, Vito
Schifani e Rocco Dicillo; investita dall’esplosione più
dell’auto di Falcone, fu trovata nel tardo pomeriggio,
distrutta, in un uliveto a centinaia di metri di distanza dal
luogo dell’attentato.
Il prefetto di Trieste, Annunziato Vardé, ha ammonito che
“bisogna mantenere alta la guardia” contro la mafia.
Il presidente del Teatro Miela, il giornalista Enzo D’Antona,
ha ribadito quanto detto nei giorni scorsi, cioè che l’auto è
“un monito perenne per non dimenticare la strage di Capaci e
tutte le vittime innocenti
delle mafie”.

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