Manfredonia, orrore in una Rsa: botte, insulti e abusi su anziani

Di Redazione / 03 Agosto 2022

Picchiati con il soffione delle docce, con gli asciugamani, e cinture, insultati e in due casi anche abusati sessualmente. Sono numerose, purtroppo, le brutalità subite quotidianamente dagli anziani ospitati nella RSA Stella Maris di Manfredonia (Foggia), dove gli agenti della squadra mobile hanno arrestato e posto ai domiciliari, su ordinanza del Gip di Foggia, Roberta di Maria, quattro operatori sociosanitari con l'accusa di maltrattamenti nei confronti di degenti ultra ottantenni. 
A smascherare gli orrori che avvenivano quotidianamente nella struttura sanitaria è stato un altro dipendente che lo scorso 30 maggio si è presentato in commissariato per raccontare le violenze subite dai 14 degenti, tutti ottantenni. In quella circostanza però, per paura di ritorsioni nei suoi confronti, aveva scelto di non sporgere denuncia.

Alla polizia, però, il 7 giugno è arrivata una lettere anonima contenente anche una chiavetta USB, sulla quale erano registrate le urla di una delle vittime. 
"Ti ammazzo, ti butto giù" avrebbero urlato contro i degenti i quattro indagati. "Storpia, balena, bufala, panzona", sono solo alcuni degli appellativi utilizzati per offendere i pazienti. Gli anziani erano costretti a subire schiaffi e pugni, sputi, venivano afferrati per i polsi e per i capelli.
La Rsa ospita una ottantina di pazienti tutti affetti prevalentemente da Alzheimer. Nella struttura operano 20 operatori sanitari e, secondo quanto riferito nella denuncia, le violenze esercitate si protraevano da oltre un anno. 

Il Gip ha osservato nell’ordinanza che gli indagati hanno tenuto condotte "prevaricatrici e inutilmente punitive" ispirate "a mera volontà denigratoria ovvero da un irrazionale intento di ricondurre a contegni di autocontrollo e disciplina soggetti del tutto incapaci, a causa del loro stato fisico e mentale". Il legale rappresentante della RSA, l'avvocato Michele Vaira, questa mattina ha disposto la sospensione cautelare degli arrestati. 
 Sotto choc l’intera comunità di Manfredonia con il sindaco, Gianni Rotice che parla di "rabbia rispetto a reati così ignobili perpetrati ai danni di persone fragili e indifese che, anzi, meritano attenzioni e cure speciali, in particolar modo calore umano". 

Pubblicato da:
Carlotta Gallo