Martina Rossi: dichiararono falso, faranno volontariato

Di Redazione / 07 Aprile 2022

GENOVA, 07 APR – Faranno 280 ore a testa di
volontariato Federico Basetti ed Enrico D’Antonio, i due amici
accusati di avere depistato le indagini sulla morte di Martina
Rossi, la studentessa genovese morta a Palma di Maiorca nel 2001
dopo essere precipitata dal balcone mentre cercava di sfuggire a
un tentativo di stupro. Per quella morte sono stati condannati
in via definitiva a tre anni Alessandro Albertoni e Luca
Vanneschi. Al termine delle ore di volontariato il reato si
estingue.
Basetti e D’Antonio hanno scritto una lettera ai genitori di
Martina con la quale hanno preso le distanze da Albertoni e
Vanneschi. I due si sono detti rammaricati per quanto successo e
di avere sbagliato perché erano giovani. Hanno anche offerto
1.500 euro a testa da devolvere a una associazione che si occupa
di violenza contro le donne.
Secondo la Cassazione Martina morì nel tentativo di fuggire a
uno stupro. Vanneschi e Albertoni sono stati condannati per
tentata violenza sessuale mentre è andata prescritta l’accusa di
morte come conseguenza di altro reato. Gli investigatori
spagnoli avevano sbrigativamente chiuso le indagini come
suicidio ma grazie alla tenacia dei genitori di Martina,
assistiti dall’avvocato Stefano Savi, e all’allora pm Biagio
Mazzeo le indagini erano state portate avanti a Genova e avevano
scoperto che la studentessa era stata aggredita.

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