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Mullah Krekar non sarà estradato Italia

Di Redazione |

ROMA, 30 NOV – In Italia è sospettato di essere a capo di un’organizzazione che voleva instaurare un Califfato al posto del governo eletto in Kurdistan, preparare attentati in Europa e reclutare combattenti per la Jihad. Sospetti che lo hanno portato alla sbarra davanti alla Corte d’Assise di Bolzano, che lo processerà il 13 marzo con altri cinque presunti componenti di quella cellula. Ma Najmaddin Faraj Ahmad, conosciuto come Mullah Krekar, non attenderà il processo in un carcere della penisola: lo farà a piede libero in Norvegia dove era detenuto. Il Paese dove è approdato nel 1991, ottenendo lo status di rifugiato, era pronto a consegnarlo dopo la decisione della Corte Suprema di respingere l’appello contro l’estradizione. Ma l’Italia, fanno sapere le autorità di sicurezza norvegesi, ha ritirato la richiesta. “Non c’è stata nessuna rinuncia da parte del ministero della Giustizia. La magistratura ha revocato l’ordinanza cautelare nei confronti del mullah e dunque non c’era più alcun titolo da eseguire”, è la spiegazione.

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