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Ambulante ucciso: corteo Civitanova, ‘diritto di essere vivi’

Iniziativa comunità nigeriana. Moglie, "Alika era persona buona"

Di Redazione |

CIVITANOVA MARCHE, 06 AGO – “Abbiamo tutti il diritto di essere vivi. Giustizia per Alika”, la scritta in inglese e italiano su uno striscione con i colori verdi e bianchi della Nigeria, è in capo al corteo, che comprende anche circa 500 nigeriani provenienti da tutta Italia, presente il coordinamento anti-razzista italiano, partito da davanti allo stadio di Civitanova Marche per un’iniziativa di solidarietà alla famiglia di Alika Ogorchuckwu. Il 39enne venditore ambulante nigeriano è stato ucciso il 29 luglio in strada con percosse e ‘schiacciato’ a terra, dopo aver chiesto l’elemosina dal 32enne salernitano Filippo Ferlazzo ora in carcere. In testa al ‘serpentone’ anche la moglie di Alika, Charity Oriakhi: “mio marito era una persona buona e tranquilla con tutti, giocava e salutava tutti. Voglio giustizia per mio marito”. Insieme a lei, accompagnata dal legale della famiglia, avv. Francesco Mantella, due dei sei fratelli di Alika. “Ama il prossimo tuo come te stesso”, recita un altro cartello esposto dai manifestanti che hanno iniziato a spostarsi in direzione della sede del Comune di Civitanova (presente tra gli altri il sindaco Fabrizio Ciarapica) al grido di “All we want justice”, tutti vogliamo giustizia. I famigliari di Alika indossano maglie nere con la scritta bianca “Justice for Alika” e gli altri magliette verdi o bianche.

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