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Anche in Italia i primi casi sospetti di epatiti sconosciute nei bambini: avviata indagine

Di Redazione |

Sarebbero già 7 le segnalazioni da varie parti d’Italia di epatiti «di natura da definire» fra bambini che causano forme acute, come già registrato in altri paesi europei. I casi segnalati, sono tutti da confermare e sono in corso le analisi. Ogni anno, spiegano fonti sanitarie, ci sono casi di epatiti la cui origine non è nota ma è la frequenza di queste segnalazioni che ha fatto scattare l’allerta. Il ministero della Salute ha inviato informative alle regioni dal 14 aprile.

Negli ultimi giorni l’allarme per le epatiti acute di origine sconosciuta, che colpiscono bambini sotto i 10 anni, in alcuni casi con forme talmente gravi da provocare un’insufficienza d’organo, si è allargato in tutta Europa. Dopo quelli in Scozia, Inghilterra e Spagna, nuovi casi sono stati segnalati in Danimarca, Irlanda, Paesi Bassi e negli Usa. Ad aggiornare è il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (Ecdc), che ribadisce l’appello a «segnalare e condividere informazioni». Mentre proseguono le indagini per far luce sulle cause.

Per questo è appena partita un’indagine a tappeto su tutti i centri epatologici pediatrici italiani, per valutare l’eventuale aumento di casi di epatiti acute con cause sconosciute. A lanciare l'indagine la Società italiana di gastroenterologia epatologia e nutrizione pediatrica (Sigenp). «E' una survey – spiega Angelo Di Giorgio, coordinatore dell’Area fegato-pancreas della Sigenp – finalizzata a fotografare la situazione italiana in merito a questi casi di epatite acuta o insufficienza epatica acuta». 

DA gennaio nel Regno Unito si sono verificati 108 casi di epatite misteriosa in bambini sotto i 10 anni. «Un numero abnorme, rispetto alla rarità con cui normalmente si verifica questo evento» secondo Antonio Gasbarrini, ordinario di Medicina Interna all’Università Cattolica e Direttore del Dipartimento Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Irccs Gemelli di Roma. 

Si parla di epatite ogni volta che le transaminasi si alzano, precisa Gasbarrini, «questo può avvenire per diverse cause e, nella maggior parte dei casi, non è rilevante. Ma in questo caso non si tratta solo di infiammazione passeggera del fegato, bensì di una insufficienza epatica acuta che ha portato in alcuni casi a trapianti. Fra i sintomi più comuni, l'ingiallimento della pelle e della sclera degli occhi, dolore nella parte alta destra dell’addome, nausea e vomito.   

Ignote per ora le cause. I casi non sono inoltre legati a epatiti virali note, come A,B,C,E e tra le ipotesi, vi è quella di un legame con il Covid-19 o con altre forme di infezioni virali, come quella da adenovirus, visto che entrambi i virus sono stati riscontrati in alcuni dei piccoli pazienti. Tuttavia, spiega l’Ecdc, «al momento non esiste una chiara connessione» e «non è stata segnalata alcuna associazione con i viaggi». Nnon è stato identificato alcun collegamento menneo al vaccino contro il Covid-19. Le indagini sono in corso e l’Ecdc è al lavoro insieme all’Oms per supportare le indagini. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA