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Calcio: arrestato da Gdf presidente della Reggina

Indagato per autoriciclaggio e omesso versamento iva

Di Redazione |

CATANZARO, 05 MAG – Il presidente della Reggina Luca Gallo è stato arrestato dalla Guardia di Finanza in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Roma. I reati ipotizzati nei confronti dell’imprenditore – che oltre ad essere presidente del club che milita in serie B opera nel settore dei servizi di sostegno alle imprese per la gestione e la fornitura del personale – sono autoriciclaggio e omesso versamento dell’Iva. I militari del nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf stanno eseguendo perquisizioni e sequestri. Gallo è stato posto ai domiciliari. I finanzieri hanno anche eseguito un decreto di sequestro preventivo, anche per equivalente, di beni per 11.437.340 di euro e delle quote di 17 società. I provvedimenti sono stati emessi dal Gip su richiesta della Procura, al fine di impedire la reiterazione dei reati. Le indagini hanno riguardato i flussi finanziari tra le numerose società facenti capo a Gallo. Il core business, dicono gli investigatori, è rappresentato dalla somministrazione di manodopera, in particolare dalla fornitura e gestione di personale messo a disposizione di imprese terze, dislocate su tutto il territorio nazionale e operanti nei più svariati ambiti, dalla ristorazione ai servizi alberghieri, dalla pulizia alle attività di logistica e facchinaggio. Complessivamente, le società rientranti nel sequestro impiegano oltre 1700 dipendenti. “I provvedimenti – spiega la Gdf – traggono origine da indagini e da attività svolte in sinergia con l’Ispettorato Nazionale del Lavoro nel cui ambito veniva accertato lo svolgimento di un’attività di somministrazione di personale ricorrendo allo schema del fittizio appalto di servizi e l’autofinanziamento attraverso il sistematico omesso versamento delle imposte, in particolare dell’Iva e delle ritenute, nonché dei contributi relativi ai dipendenti”. A Gallo, nel 2021, erano già stati sequestrati beni per quasi 7 milioni. Dai successivi accertamenti, dice ancora la Gdf, “sono stati acquisiti gravi elementi indiziari in ordine al sistematico ‘reimpiego’ di cospicue somme provento dall’omesso versamento dell’Iva per acquisire il controllo e la gestione” della Reggina, che “non è oggetto della misura cautelare”.

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