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Visita al laboratori del Gran Sasso

Draghi: “Dal Pnrr 30 miliardi alla ricerca. Più donne scienziate”

Il premier: «Oltre 1 miliardo per superare gli stereotipi di genere». Borse di dottorato raddoppiate, "oggi è tra i più bassi in Europa"

Di Redazione |

 «La ricerca deve essere al centro della crescita dell’Italia». Con il Pnrr «investiamo oltre 30 miliardi in istruzione e ricerca». Così il presidente del Consiglio Mario Draghi in visita ai laboratori Infn del Gran Sasso. «La mia visita è servita a capire meglio quale sia il contributo» che si può dare alla ricerca. «Vogliamo sostenervi e agevolare il vostro lavoro, senza ingerenze, almeno nel mio caso. Creare le condizioni economiche e culturali perché possiate progettare e crescere. Facilitare le collaborazioni internazionali, di cui questi Laboratori sono un esempio virtuoso. E promuovere la cultura del merito». 

 «Realizzare il pieno potenziale della ricerca vuol dire puntare su chi è stato spesso ai margini di  questo mondo: le donne. Per troppo tempo le posizioni di vertice nella ricerca scientifica sono state appannaggio degli uomini», ha proseguito  Draghi sottolineando che «sono ancora troppo poche le ragazze che scelgono studi scientifici e «solo una su 5 sceglie le cosiddette materie Stem». Si investirà "oltre 1 miliardo» per potenziarne l’insegnamento», anche per "superare gli stereotipi di genere» e portare la percentuale «al 35%».   

«L'impegno del Governo – e a questo proposito voglio ringraziare la ministra Messa per il suo lavoro – è partire dai giovani ricercatori. Il numero di nuovi dottori di ricerca in Italia è calato del 40% tra il 2008 e il 2019, ed è oggi tra i più bassi nell’Unione Europea. Per invertire questa tendenza, raddoppiamo il numero delle borse di dottorato, dalle attuali 8-9 mila l’anno a 20mila, e ne aumentiamo gli importi. Finanziamo circa 2.000 nuovi progetti di giovani ricercatori sul modello dei bandi europei. E riformiamo i dottorati di ricerca per valorizzare il titolo anche al di fuori della carriera accademica, e formare competenze di alto profilo nelle principali aree tecnologiche». 

 Con il Pnrr, ha ricordato Draghi, «finanziamo fino a 30 progetti per infrastrutture innovative di rilevanza europea. Nei prossimi 4 anni, destiniamo 6,9 miliardi di euro alla ricerca di base e applicata. A dicembre abbiamo pubblicato bandi, che si sono chiusi questa settimana, per un totale di circa 4,5 miliardi di euro. Finanzieranno cinque Centri Nazionali, gli Ecosistemi dell’Innovazione territoriali e le Infrastrutture di Ricerca e di Innovazione. Il nostro obiettivo è favorire il progresso scientifico e coinvolgere le nostre migliori competenze». 

«Sono particolarmente felice di aver visitato i Laboratori con Giorgio Parisi, che ringrazio. In mezzo secolo di carriera, il Professor Parisi ha rappresentato le virtù della scienza: il genio della scoperta, la dedizione alla ricerca, la generosità verso gli allievi e verso la società». Così il presidente del Consiglio Mario Draghi in visita ai laboratori Infn del Gran Sasso, sottolineando che "testimonia la vivacità e la ricchezza del nostro mondo scientifico – e della fisica in particolare – che dobbiamo valorizzare più di quanto sia avvenuto in passato».   «Il suo lavoro pionieristico ha aperto nuove vie nei campi della cromodinamica quantistica e dello studio dei sistemi disordinati complessi. Il Premio Nobel lo pone di diritto accanto ai grandi scienziati italiani, come Camillo Golgi, Guglielmo Marconi, Enrico Fermi, Emilio Segrè, Giulio Natta, Renato Dulbecco, Carlo Rubbia, e Rita Levi-Montalcini, di cui quest’anno ricorrono i dieci anni dalla scomparsa».   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA