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Fermato alla frontiera con 341 mila euro nascosti sotto la pedaliera dell’auto

Di Redazione |

Un albanese residente in Italia da diversi anni, avrebbe tentato di trasferire all’estero, eludendo la normativa valutaria sui trasferimenti transfrontalieri di valuta, 321 euro suddivisi in 38 mazzette di banconote di piccolo taglio.

Quest’ultimo dopo essere stato fermato, per un normale controllo presso uno dei valichi presenti sulla fascia confinaria terrestre con la vicina Slovenia, è stato trovato in possesso, nascoste all’interno di un doppiofondo artificiosamente creato nell’abitacolo della propria autovettura, di numerose mazzette di valuta in euro.

All’atto del controllo, la persona fermata, avrebbe sostenuto di non aver nulla da dichiarare ai fini doganali/valutari: nonostante ciò i finanzieri componenti la pattuglia della Compagnia di Muggia, avendo colto il comportamento piuttosto preoccupato ed ansioso del soggetto controllato hanno deciso di approfondire l’ispezione dell’autoveicolo, anche attraverso l’ausilio di un’unità cinofila – in dotazione al II Gruppo Trieste – frattanto sopraggiunta sul posto.

Proprio grazie all’intervento del “cash dog” (ed alla “segnalazione” del cane sul lato guida della parte anteriore del veicolo), è stata individuata un’innaturale apertura (costruita all’altezza della pedaliera) sovrastante un vano ricavato in un’intercapedine, dissimulata con una modifica ad arte del rivestimento – tappetino posto sotto il posto guida, ove erano state precedentemente celate le numerose banconote, confezionate in cellophane di colore nero – forse proprio con il preciso intento di impedire al fiuto di eventuali cash dog l’individuazione del contante.

Il denaro e l’autovettura utilizzata per l’ipotizzato illecito trasporto sono stati sottoposti a sequestro probatorio, mentre il presunto “spallone” è stato segnalato alla locale Autorità Giudiziaria, per i reati di ricettazione e di riciclaggio, al fine di valutare l’effettiva sussistenza di responsabilità di carattere penale, nel contesto delle indagini preliminari.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA